giovedì 17 aprile 2014

DETENUTO EVADE DAL CARCERE BARCAGLIONE DURANTE LAVORO ALL’ESTERNO. SAPPE: “SI POTEVA EVITARE”

Un detenuto slavo, ristretto per spaccio di droga nel carcere di Ancona Barcaglione, è evaso durante il lavoro all’esterno che effettuava presso una Cooperativa. Lo rende noto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
"Il fine pena del detenuto era nel 2015 ma nelle ultime ore è intervenuta per lui una nuova condanna a ulteriori 3 anni per cui ha pensato bene di allontanarsi. E ci sembra grave che il direttore non abbia ritenuto prudente, come invece avrebbe dovuto a nostro avviso, di interrompere ancorchè temporaneamente l’impiego di lavoro all’esterno. Questo avrebbe potuto evitare l’evasione, così come avere a disposizione adeguate politiche penitenziarie che invece l’Amministrazione penitenziaria guidata da Giovanni Tamburino non persegue affatto, inseguendo la favola della vigilanza dinamica e delle carceri autogestite. Per questo chiediamo al Ministro della Giustizia Orlando di avvicendare l’attuale Capo del DAP”.
Capece sottolinea che gli episodi di evasione sono minimi, “ma è evidente che c'è sempre qualcuno che se ne approfitta: nel 2013 sono state complessivamente 10 le evasioni commessa da soggetti ammessi al lavoro all'esterno, come in questo caso, 10 quelle poste in essere da Istituti di pena e 47 dopo aver fruito di permessi premio e 21 dalla semilibertà. In questo caso c’è il rammarico per una evasione che poteva essere evitata con un minimo di attenzione maggiore da parte del direttore.

(NewsMarche.it)




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