CNA FABRIANO: "I FORNITORI ANCORA ESCLUSI DALL'AFFAIRE ARDO"
Nella vicenda ex
ARDO sembra che il problema siano soltanto le banche e i dipendenti della JP Industries.
La notizia relativa alla risposta del Ministro Zanonato alla interrogazione
sulla vendita dell'ex ARDO alla JP Industries di Giovanni Porcarelli in cui il
ministro con toni perentori afferma: “Se
la sentenza di annullamento della vendita verrà confermata in secondo e terzo
grado di giudizio, l'ex Ardo andrà direttamente in fallimento” e ancora “se si andasse in fallimento, gli enti
creditizi difficilmente potrebbero recuperare anche solo una minima parte dei
crediti maturati” mette in apprensione le aziende dell'indotto
fornitrici della ex Antonio Merloni. La CNA di Fabriano è da molto tempo che in
varie sedi ha manifestato il suo diniego sull'operato dei commissari
ministeriali e del Ministero dello Sviluppo Economico per l'atteggiamento
tenuto verso i fornitori che ha messo a rischio, quando non ha portato alla
chiusura, la sopravvivenza di molte piccole aziende del territorio. Ci chiediamo se questa è giustizia? Possibile
che nessuno si sia reso conto che il peso maggiore di tutta questa vertenza è
gravato sulle spalle delle piccole imprese e dei loro dipendenti che non hanno
avuto nessun tipo di ammortizzatore e nessuna attenzione da parte dell'opinione
pubblica e della politica. Che fine hanno fatto i proventi della vendita dello
stabilimento in Ucraina, di quello acquistato da Rodolfo Alcool di Cerreto
d'Esi, di quello venduto alla Cylinders Ghergo Group ed ancora di quello della
Tecnogas Spa di Gualtieri venduto agli iraniani? Ancora di più ci indispettisce
l'indiscrezione secondo cui ci sarebbe una trattativa tra le parti per cercare una soluzione bonaria e
bloccare l'iter in Tribunale, questo porterà soltanto le banche a sanare in
tutto o in parte i loro crediti o ci sarà spazio anche per i fornitori? Una
bruttissima storia quella della ex Antonio Merloni che ha devastato il
territorio fabrianese mettendo a repentaglio la vita di tante aziende e di
tanti cittadini e che ancora una volta non vede una soluzione equa e
responsabile verso la città, i suoi cittadini e soprattutto le sue imprese.
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