C’è voluto l’intuito
dei militari operanti per capire che la richiesta d’aiuto di una donna di 43
anni di Genga non era da sottovalutare. Verso le ore 20,00 di ieri sera presso la Centrale Operativa
di questo comando è giunta una telefonata d’aiuto di una donna, la quale ha
riferito di aver ricevuto serie minacce di morte da parte dell’ex marito, una guardia giurata alle dipendenze della
Axitea. Immediatamente i carabinieri di Sassoferrato e Genga si sono
precipitati a casa della donna, la quale ha mostrato subito gli sms con cui
l’ex marito, che non accetta la separazione dalla moglie, la stava
perseguitando. Il testo è inequivocabile, tanto da indurre i militari a
chiamare l’uomo, un 48 enne, sul suo cellulare ed invitarlo subito in caserma a
Sassoferrato. La guardia giurata, accettando di recarsi in caserma,
aveva affermato trovarsi a Fabriano che
da lì a 10 minuti si sarebbe presentato. Non ritenendo potersi fidare
dell’uomo, atteso che lo stesso era armato in quanto in servizio sino alle 21
per conto della società di vigilanza, i
militari hanno provveduto alla sua localizzazione mediante il suo cellulare,
scoprendo così che egli si trovava a Genga, proprio a pochi metri dalla casa
della ex moglie e non a Fabriano come affermava. I carabinieri, quindi, che hanno subito intuito la
pericolosità della vicenda, non hanno lasciato la donna da sola, attendendo - come
si sospettava - l’arrivo del marito, giunto dopo qualche minuto. L’uomo, che nel territorio di Genga non aveva alcuna consegna
per conto della società di vigilanza, è apparso infastidito dalla presenza dei
militari, i quali, immediatamente, hanno provveduto a disarmarlo e ad
immobilizzarlo. Condotto in caserma, messo di fronte all’evidenza, è stato
dichiarato in arresto e, dopo le formalità di rito, è stato trasferito presso
il carcere di Montacuto, a disposizione del PM di turno.
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