In queste ultime ore stiamo assistendo ad un vero e proprio tentativo di salvataggio dell'equipaggio capitanato da Pierluigi Bersani. Da una parte si cerca il sostegno di un Grillo determinato a conquistare il 100% del parlamento, dall'altra si rifiuta l'ipotesi di un governassimo PD-PDL. Una sconfitta del PD sotto tutti i punti di vista. Una sconfitta, iniziata con la fine delle primarie, che ha visto un Bersani vittorioso, condurre una campagna elettorale ben lontana da quella che avrebbe potuto condurre un suo "uomo di partito".
Oggi una simpatica vignetta di Giannelli sul "Corriere della Sera" cita: "Che la mi fa provare come la si sta in codesta sedia?". Già, proprio così, il nome di Matteo Renzi sta tornando in queste ore su tutti i titoli; proprio quel sindaco che non appena subita la sconfitta dalle primarie, si sentì incolpato di aver mantenuto la parola data. Davvero molto simpatica questa cosa. Invochiamo continuamente la credibilità, e poi incolpiamo Renzi di non essersi rifilato una sedia in parlamento per sostenere il PD. Il fiorentino tuttavia si sta prendendo la sua grande rivincita: sta tornando in campagna elettorale e lo sta facendo nei migliori dei modi puntando su quella credibilità tanto guadagnata grazie alle primarie. La sconfitta quindi di un partito che ha scelto di seguire il "vecchio", nonostante un mondo che reclama innovazione e appunto "rottamazione".
Gabriele Pegolo
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