Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Fabriano, 7 Maggio 2014
Mi chiamo Urbano Urbani, sono un piccolo
imprenditore che lavora e vive a Fabriano (An) e Le scrivo per segnalarLe
cinque punti che ritengo importanti e che spero vengano presi in esame dal suo
Governo.
1. Impegno forte e concreto contro l’evasione fiscale affinché
gli importi rientrati nella loro naturale destinazione possano essere reinvestiti per
l’abbattimento del costo del lavoro.
In
questo modo, le imprese italiane potranno recuperare competitività nei mercati
mondiali.
2. Impegno concreto per la modifica delle leggi che
regolano attualmente i Concordati con prosecuzione di attività.
Questo
perché, uno strumento che doveva tamponare situazioni di
particolare emergenza è stato trasformato in un uso smodato che oggi, nella
maggior parte dei casi, si è tramutato in concorrenza sleale.
3. Autofinanziamento, rapido, per investimenti da
parte delle aziende in Ricerca e Innovazione, compensabili nell’anno di
competenza.
Esempio.
Una azienda impegna 100.000 Euro per
realizzare un intervento innovativo e lo dichiara al Ministero di riferimento ,
fornendo tutte le documentazioni relative (progetto, costi, tempistiche, obiettivi).
Una
volta realizzato tale intervento, permettere all’azienda il recupero immediato
del 50% del costo nel periodo di imposta di competenza. La richiesta relativa
al 50% è la logica conseguenza che lo Stato (socio “nascosto” al 50% della
redditività dell’azienda) deve investire
anche lui il 50%.
4. Detassazione della quota parte di stipendio erogato
oltre la parte contrattuale.
Questo
perché un’azienda potrebbe concedere ai propri dipendenti aumenti o compensi che, secondo me, dovrebbero essere percepiti
liberi dalle imposte, sia per il lavoratore che per l’impresa. Il concetto
parte da un presupposto: che lavoratore e impresa hanno assolto il loro dovere fiscale nei confronti
dello Stato.
Per cui la quota parte eccedente la categoria di
competenza non dovrà essere assoggettata a IRPEF.
5.
Diverso utilizzo della Cassa Integrazione.
Una azienda che decida
di assumere un dipendente già in Cassa Integrazione concorda con dipendente e
Stato la seguente modalità retributiva:
a.
Il dipendente
percepirà dall’azienda lo stesso importo che percepisce tramite la Cassa
Integrazione (es. 750 Euro).
b.
Lo Stato
risparmia i 750 Euro che erogava al cassaintegrato. Divide questo risparmio a
metà: 375 Euro li risparmia e 375
Euro li integra al lavoratore in aggiunta ai 750 Euro che percepisce
dall’impresa.
Il risultato è il
seguente:
- - Il lavoratore
percepisce uno stipendio pieno.
- - Lo Stato risparmia
il 50% del costo della Cassa Integrazione.
- - L’azienda avrà
nel suo organico un lavoratore il cui costo è ridotto del 25%, così che potrà
ridurre i costi di produzione, aumentando, quindi , la competitività nei
mercati mondiali.
Caro Presidente,
queste mie proposte non
hanno la presunzione di risolvere tutti i problemi, ma semplicemente dare un
piccolo contributo , al di là di ogni appartenenza economica, politica e
sociale.
Qualora ritenesse
interessante approfondire questi aspetti, Fabriano dista da Roma due ore di
Freccia Bianca.
Cordiali saluti.
Urbano Urbani
stipendio da fame li prendesse lui quei soldi a fine mese e provi a camparci????
RispondiEliminaUn cassaintegrato percepisce ora 750 euro, con questa proposta fatta da Urbani, percepirebbe 1125 euro: 750 dall'azienda+375 dallo Stato.
RispondiElimina