giovedì 8 maggio 2014

URBANO URBANI SCRIVE AL PREMIER MATTEO RENZI


Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Fabriano, 7 Maggio 2014

Sig. Presidente,
Mi chiamo Urbano Urbani, sono un piccolo imprenditore che lavora e vive a Fabriano (An) e Le scrivo per segnalarLe cinque punti che ritengo importanti e che spero vengano presi in esame dal suo Governo.
1. Impegno forte e concreto contro l’evasione fiscale affinché gli importi rientrati nella loro naturale  destinazione possano essere reinvestiti per l’abbattimento del costo del lavoro.
In questo modo, le imprese italiane potranno recuperare competitività nei mercati mondiali.

2. Impegno concreto per la modifica delle leggi che regolano attualmente i Concordati con prosecuzione di attività.
Questo perché, uno strumento che doveva tamponare situazioni di particolare emergenza è stato trasformato in un uso smodato che oggi, nella maggior parte dei casi, si è tramutato in concorrenza sleale.

3. Autofinanziamento, rapido, per investimenti da parte delle aziende in Ricerca e Innovazione, compensabili nell’anno di competenza.
Esempio. Una azienda impegna  100.000 Euro per realizzare un intervento innovativo e lo dichiara al Ministero di riferimento , fornendo tutte le documentazioni relative (progetto, costi, tempistiche, obiettivi).
Una volta realizzato tale intervento, permettere all’azienda il recupero immediato del 50% del costo nel periodo di imposta di competenza. La richiesta relativa al 50% è la logica conseguenza che lo Stato (socio “nascosto” al 50% della redditività dell’azienda) deve  investire anche lui il 50%.

4. Detassazione della quota parte di stipendio erogato oltre la parte contrattuale.
Questo perché un’azienda potrebbe concedere ai propri dipendenti  aumenti o compensi  che, secondo me, dovrebbero essere percepiti liberi dalle imposte, sia per il lavoratore che per l’impresa. Il concetto parte da un presupposto: che lavoratore e impresa hanno  assolto il loro dovere fiscale nei confronti dello Stato.
Per  cui la quota parte eccedente la categoria di competenza non dovrà essere assoggettata a  IRPEF.

5. Diverso utilizzo della Cassa Integrazione.
Una azienda che decida di assumere un dipendente già in Cassa Integrazione concorda con dipendente e Stato la seguente modalità retributiva:
a.       Il dipendente percepirà dall’azienda lo stesso importo che percepisce tramite la Cassa Integrazione (es. 750 Euro).
b.      Lo Stato risparmia i 750 Euro che erogava al cassaintegrato. Divide questo risparmio a metà:         375 Euro li risparmia e 375 Euro li integra al lavoratore in aggiunta ai 750 Euro che percepisce dall’impresa.

Il risultato è il seguente:
-          - Il lavoratore percepisce uno stipendio pieno.
-        -   Lo Stato risparmia il 50% del costo della Cassa Integrazione.
-         -  L’azienda avrà nel suo organico un lavoratore il cui costo è ridotto del 25%, così che potrà ridurre i costi di produzione, aumentando, quindi , la competitività nei mercati mondiali.

Caro Presidente,
queste mie proposte non hanno la presunzione di risolvere tutti i problemi, ma semplicemente dare un piccolo contributo , al di là di ogni appartenenza economica, politica e sociale.
Qualora ritenesse interessante approfondire questi aspetti, Fabriano dista da Roma due ore di Freccia Bianca.
Cordiali saluti.
Urbano Urbani 

2 commenti:

  1. stipendio da fame li prendesse lui quei soldi a fine mese e provi a camparci????

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  2. Un cassaintegrato percepisce ora 750 euro, con questa proposta fatta da Urbani, percepirebbe 1125 euro: 750 dall'azienda+375 dallo Stato.

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