Un
tunisino completamente ubriaco ha dato in escandescenze, aggredendo
medici e infermieri, prendendo a calci gli arredi e danneggiando
un’ambulanza. Ci sono voluti dieci uomini per bloccarlo e riuscire
a sedarlo prima dell’arrivo dei carabinieri. Un inferno scoppiato
alle 22,30 di venerdì. E a causa sua, sette operatori sanitari sono
rimasti feriti con prognosi dai sette ai dieci giorni. Ennesimo
allarme sicurezza, che solo per fortuna non ha coinvolto anche
pazienti e persone in attesa al triage. Erano circa le 22,30 quando
al Pronto soccorso di Jesi s’è presentato un tunisino (M.S. le sue
iniziali), 37 anni nullafacente, residente in città. L'uomo,
completamente ubriaco, ha dato in escandescenze scagliando calci
contro gli arredi della sala d’aspetto e del triage. Scene di
panico, sotto gli occhi inorriditi delle decine di persone in sala di
attesa e degli operatori che non riuscivano a bloccarlo.Quattro
infermieri, un operatore del 118 e due inservienti sono rimasti
feriti. Sette persone finite sotto infortunio. I pazienti in
osservazione si sono barricati nelle stanze di visita, così come
hanno fatto alcuni infermieri. Ma l’uomo ha divelto la porta e
aggredito gli operatori sanitari. Sul posto sono intervenuti i
carabinieri. L'ubriaco dopo aver smaltito la sbornia è stato dimesso
ieri mattina alle 11,30. (Il Corriere Adriatico)
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