Il secco
"NO" dell'amministrazione comunale alla mia proposta di aderire alla
rete nazionale "Free ItaliaWiFi" e ampliare i punti cittadini di
accesso al Wi-Fi è la dimostrazione di come si voglia costringere
Fabriano al Medioevo digitale. La connettività del territorio, la
possibilità di accedere ad internet sempre e comunque, l'informazione
libera e sempre accessibile sono tra i pilastri della cosiddetta cittadinanza
digitale. L'adesione alla rete "Free ItaliaWiFi" avrebbe consentito
di far parte di una "rete di reti" dove con un unico account e
un'unica password tutti potevano navigare gratuitamente non solo nelle aree
Wi-Fi pubbliche della propria città ma anche nelle altre reti Wi-Fi delle
amministrazioni che aderiscono alla rete nazionale (ad esempio la Provincia di
Roma, quella di Firenze, la Regione Piemonte e quella del Veneto, i Comuni di
Trieste, Genova e Cesena, per dirne alcuni). Insomma, avremmo permesso ai
nostri concittadini di usufruire di un servizio ad amplissimo raggio ed avremmo
consentito a ai turisti in visita nella nostra città di avere accesso
direttamente dal loro smartphone o tablet alle informazioni necessarie. L'amministrazione,
invece, considera il massimo dell'innovazione e il miglior servizio per i turisti quel
tristissimo Infopoint costruito sopra il cassonetto interrato (capolavoro
insuperabile) davanti alle Poste che dopo quasi un anno dalla sua
installazione è finalmente funzionante ma che, c'è da scommetterci, rimarrà
inutilizzato perché scomodo e già antiquato. Quanto sarebbe stato bello vedere
i due giardini pubblici serviti di una rete Wi-Fi a servizio di tutti quei
giovani che, con il bel tempo, possono andare a studiare, leggere e
comunicare navigando all'aria aperta? Quanto sarebbe stato utile un
punto di accesso al Wi-Fi al parco Merloni? Sarebbe stato un incentivo
per vivere in maniera piena uno dei tanti luoghi fabrianesi ampiamente
sottoutilizzati e poco fruiti dalla cittadinanza. La tecnologia Wi-Fi è nata
nel 1999: come riporta il sito del Comune, dopo 15 anni nella nostra città
siamo ancora fermi a due punti di accesso al Wi-Fi...Come si può pensare di
parlare seriamente di Smart City, Internet delle Cose e Domotica se
all'investimento in innovazione e futuro si preferisce quello sulle rotatorie e
sui corsi di tango argentino?
Detta così sembra una rinuncia inspiegabile, una vera occasione persa. Forse i costi di questa operazione sono troppo alti?
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