Imu, imu, imu. La tassa più chiacchierata e "famosa" d'Italia è stata soggetto di accordi politici e di numerose discussioni. D'altronde il Governo Letta si è formato (anche) intorno all'imposta municipale unica caratterizzata da innumerevoli difetti a partire da un catasto antico che non rispecchia il reale valore delle abitazione. In queste ore è oggetto di grande discussione la sua restituzione con la conseguente rimodulazione, ma è questo il vero problema?
Questo accanimento sull'imu fa rimanere quantomeno basiti. In un Paese in forte caduta libera che necessita di forti e robuste riforme in termini di disoccupazione giovanile e di costo del lavoro, il modo politico in toto discute sull'imu. Certo, in un Paese di proprietari di abitazioni tutto ciò suscita quantomeno un grande numero di consensi, ma si sa, in Italia più alto è il tasso di populismo, più alto è il consenso.
Se è realmente possibile trovare quattro miliardi riducendo la spesa, ha senza dubbio priorità maggiore il taglio del costo del lavoro, fiscalizzando gli oneri sociali sui nuovi assunti, tentando così di rilanciare l'occupazione giovanile che non ha mai visto tempi così duri.
Concludendo, un'ultima osservazione. Si sta parlando di soli tagli alle tasse, con piccoli accenni alla riduzione della spesa pubblica. La domanda che mi pongo è questa: come verranno reintegrate le tasse tagliate?
Gabriele Pegolo
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