mercoledì 28 maggio 2014

BRACCIO DI FERRO TRA TRIBUNALI SU STAMINA. VANONI GELA FEDERICO: "FINITI I FONDI PER LE INFUSIONI"

Butte notizie per il piccolo Federico Mezzina, il bimbo fanese affetto dal morbo di Krabbe ed in cura con il metodo Stamina. Davide Vannoni, infatti, annuncia che non ci sono più soldi per le infusioni e che si trovano difficoltà nel reperire il personale medico per le infusioni, malgrado una doppia ordinanza del tribunale. La prima del tribunale di Pesaro, a favore del piccolo Federico, chiama in causa il presidente dell'ordine dei medici di Brescia, Ottavio Di Stefano, e gli impone di trovare medici disposti a praticare le infusioni; l'altro, emesso dal tribunale di Ragusa a favore di una bimba siciliana con malattia di Niemann Pick, impone al direttore generale dei Civili Ezio Belleri di diramare entro pochi giorni una comunicazione a tappeto a ordini professionali, strutture sanitarie pubbliche ed enti di ricerca, per trovare camici bianchi che somministrino il trattamento Stamina alla piccola. Ma, parallelamente il tribunale di Marsala, in camera di consiglio, ha accolto il reclamo presentato dagli Spedali Civili di Brescia e revocato l'ordinanza - emessa dal giudice del lavoro dello stesso tribunale il 14 aprile - con cui si ordinava la ripresa delle infusioni per Gioele Genova, bimbo affetto da Sma1. Ma le difficoltà sono anche economiche: «Non abbiamo soldi - spiega Vannoni - Dobbiamo riuscire a trovarli. Spero parta una campagna di donazioni per riuscire a riprendere le cure». E mentre è in corso «una battaglia per far riavere a Stamina Foundation lo status di onlus», intanto, continua Vannoni, «il Movimento Stamina, che si è costituito giuridicamente da qualche mese come onlus, ha lanciato un tesseramento e ha raccolto circa 4.800 euro (una tessera costa 20 euro). Con il suo aiuto riusciremmo a coprire le spese per fare un'infusione a un paziente o poco più, qualora dovessimo intervenire nell'immediato per dare corso a una delle ordinanze, nel caso in cui si sbloccasse la situazione» (Il Messaggero)

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