Un docente universitario anconetano vittima di stalking al femminile e
calunniato con l'accusa di falso invalido. La vittima è un professore
sessantasettenne di Ancona che insegna però nella facoltà universitaria
di un'altra città. A perseguitarlo con ripetute telefonate, messaggi,
scenate e una pila di denunce per fatti che si presume inesistenti,
sarebbe stata l'ex moglie.La donna, 65 anni, ingegnere originaria della Repubblica Ceca,
evidentemente non accettava la fine del matrimonio e della storia
d'amore con il marito e avrebbe sfruttato ogni occasione per riversargli
addosso il proprio rancore. Dopo tante querele nei confronti dell'ex
coniuge, però, è stata proprio lei a finire davanti al giudice. Ieri la
vicenda è approdata in udienza preliminare al vaglio al gup Francesca
Zagoreo. L'accusa, sostenuta dal pm Mariangela Farneti, contesta
all'imputata le accuse di molestie e calunnia.A far scattare il procedimento era stata la denuncia del docente,
costituito parte civile in giudizio mediante l'avv. Domenico Liso: il
legale ieri aveva chiesto la modifica dell'accusa in stalking,
lamentando una lunga serie di molestie e atti persecutori. Il giudice
non ha ritenuto di dover intervenire sotto questo profilo, ha rinviato a
giudizio la ceca e sarà poi il tribunale eventualmente a qualificare
diversamente il reato. Il processo inizierà ad Ancona l'8 luglio.
L'imputata respinge le accuse e tenterà di dimostrare in aula la propria
innocenza. Si tratta di una vicenda che si trascina da almeno quattro
anni con strascichi pesanti a livello psicologico e di vita quotidiana
per entrambi gli ex coniugi. Il professore sostiene che l'ex moglie gli
avrebbe reso la vita impossibile, perseguitandolo con ripetute
telefonate, messaggi e soprattutto scenate con strepiti e pianti anche
all'università dove insegna.Nella denuncia l'uomo ha raccontato che l'imputata sarebbe piombata in
diverse occasioni nell'ateneo in occasione di lezioni tenute da lui,
mettendolo anche in imbarazzo davanti al personale e anche agli
studenti. Un comportamento difficile da digerire per uno stimato docente
che alla fine si è deciso a sporgere a sua volta querela nei confronti
della donna. Ma a rendere ancora più grave il quadro della storia,
sempre secondo quanto ha riferito la parte offesa, sarebbero le denunce
presentate in procura da lei per contestargli gli addebiti più
disparati. In particolare in un caso sarebbe arrivata ad accusarlo di percepire una
pensione d'invalidità che lui non avrebbe avuto diritto a ricevere.
Un'accusa falsa, sostiene la parte civile: il legale del professore ha
ribadito ieri che il docente non ha mai percepito alcuna pensione
d'invalidità e dunque non si pone neanche la questione sui requisiti per
riceverla.
(Il Corriere Adriatico)
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