martedì 1 aprile 2014

BUON GIORNO MARCHE. BANDA LARGA, ACCORDO PROTEZIONE CIVILE E SCUOLE PARITARIE

BANDA LARGA NELLE AREE INTERNE – GLI INVESTIMENTI REGIONALI
Sulla banda larga nelle aree interne e rurali stiamo investendo rilevanti risorse” così l’assessore all’Ict e progetto Cloud, Paola Giorgi, commentando lo stato dell’arte dell’infrastrutturazione telematica nelle aree interne della regione in relazione al comunicato della CIA. “Le notizie riportate dalla CIA – prosegue Giorgi - impattano in maniera minimale sulla nostra Regione. Le Marche, sono considerate quasi nella loro interezza  zone rurali, ma la Regione è intervenuta per superare il digital divide, con l’integrazione di diverse fonti di finanziamento che stanno portando al completamento del Piano Telematico. Infatti, su un investimento totale di circa 45 milioni di euro ( 24 milioni 200mila euro Fondi FESR 2007/ 2013 –  7 milioni di euro Fondi FAS 2007/2013 – 10 milioni di euro Fondi Mise , oltre ad un piccolo intervento delle Provincie di 760mila euro) la tipologia di intervento citata dalla CIA impatta in maniera minimale pari a 3milioni 300mila euro, a valere sulla programmazione FEASR 2007/2013. Nel nostro territorio rurale è già stata realizzata una dorsale in fibra ottica di 750 chilometri e prosegue secondo il cronoprogramma l’adeguamento delle centrali, aggiornamento  già effettuato oltre al 70% e che si concluderà nei primi mesi del 2015 con l’aggiornamento di tutte le 95 centrali. Le economie derivate da questa parte del Piano verranno reinvestite sul territorio per altri 31 interventi con la posa di ulteriori  140 chilometri di fibra ottica.  Il Piano Telematico regionale prevede inoltre la copertura a banda larga delle aree marginali, non servite da reti, attraverso l’attivazione di una quantità di ponti radio wireless atti a  coprire ampie zone rurali: questa parte del Piano, gestita dalle Provincie, è in fase di collaudo e se ne prevede la definitiva attivazione in tempi rapidissimi e comunque costantemente monitorati dalla Regione. L’intervento a cui si fa riferimento nel comunicato CIA, di natura minimale per quanto sopra descritto, è al momento bloccato a causa di un ricorso procedurale e, in merito, il prossimo 3 aprile, il Consiglio di Stato si pronuncerà in ordine all'aggiudicazione della gara espletata nel marzo del 2013. L’infrastrutturazione telematica e la realizzazione di nuovi servizi per imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni locali, che su queste viaggiano, sono prioritarie per la Regione. Per questo l’Agenda digitale, che ha nel progetto Marche Cloud la sua avanguardia, sarà al centro anche della prossima programmazione dei Fondi strutturali europei di qui al 2020.

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SOTTOSCRITTO A CINGOLI L’ACCORDO TRA LA PROTEZIONE CIVILE E LA REGIONE MARCHE


Rinnovato, questa mattina a Cingoli, l’Accordo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri–Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Marche–Dipartimento per le politiche integrate di sicurezza e per la Protezione Civile. Per la Protezione Civile nazionale ha firmato il Capo Dipartimento Franco Gabrielli, per la Regione Marche il presidente Gian Mario Spacca.
Nelle Marche – ha detto Spacca – il sistema di Protezione civile è parte determinante del sistema di vita di comunità. Un modello nato dopo il devastante sisma del 1997 e fatto di grande concretezza e solidarietà. Più volte indicato come uno dei più efficienti del Paese, tale modello pone le proprie basi sulla collaborazione, sul volontariato e la sua grande passione. Sono ormai 12mila i volontari nelle Marche, le associazioni si moltiplicano, con una presenza capillare e partecipata in tutto il territorio regionale. Nel rapporto dialogante e collaborativo tra volontariato, istituzioni a tutti i livelli e amministrazioni dello Stato, sta la vera forza della protezione civile regionale. Vogliamo preservare questo sistema che si fonda sul protagonismo dei territori, per garantire la sicurezza della nostra comunità. E’ in atto una trasformazione dell’architettura dello Stato. Indipendentemente dal modello formale che sarà acquisito, troveremo le modalità per conservare questa patrimonio, vera ricchezza delle Marche”.
Spacca ha ringraziato Gabrielli per la sua costante vicinanza alla comunità regionale, dimostrata in molte occasioni. “Per esempio – ha detto - quando ci siamo battuti, per primi, contro la tassa sulle disgrazie o quando abbiamo sollecitato l’attenzione dello Stato per le calamità dimenticate". Dopo la firma dell’Accordo, in Piazza Risorgimento si è poi svolta (presenti, tra gli altri, l’assessore Paola Giorgi e il capo della Protezione civile regionale Roberto Oreficini) la cerimonia di consegna dell’attestato di partecipazione alle Organizzazioni di Volontariato di protezione civile che hanno preso parte alle emergenze nazionali e internazionali su richiesta della protezione Civile nazionale. A questo proposito Gabrielli ha ricordato, tra gli altri, il grande impegno della Regione per l’emergenza nelle Filippine, sottolineando che l’intera Protezione civile europea era rappresentata da un ospedale da campo: quello delle Marche.
Gli obiettivi dell’Accordo:
  • migliorare la conoscenza dei fenomeni che incidono sulla sicurezza dei cittadini, attraverso uno scambio integrato di informazioni che permetta il reperimento, il monitoraggio e l’analisi dei dati, la reciproca informazione e la valutazione congiunta dei programmi e degli interventi da realizzare nell’ambito delle rispettive competenze;
  • migliorare la collaborazione operativa nell’ottica di realizzare un sistema coordinato per la gestione  delle azioni di previsione, prevenzione, gestione delle situazioni di crisi  e ripresa delle normali condizioni di vita;
  • attivare iniziative comuni in materia di formazione ed aggiornamento del personale istituzionalmente addetto  e delle componenti volontaristiche del sistema;
  • individuare progetti che possano essere realizzati, anche con il concorso e la compartecipazione di tutte le componenti del sistema della protezione civile;
  • elaborare ed attuare progetti condivisi, i cui prodotti possano essere resi disponibili per le altre componenti del sistema della protezione civile;
  • progettare e definire un modello standardizzato che consenta la realizzazione di interventi anche al di fuori del territorio nazionale, al verificarsi di situazioni di crisi, ottimizzando l’impiego delle risorse disponibili;
  • intercettare e utilizzare finanziamenti della Unione Europea destinati a interventi nel settore, la cui realizzazione sia  resa possibile attraverso la collaborazione di tutte le strutture.


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Scuole paritarie, il presidente Spacca, al convegno della Cem
Un protocollo di intesa con la Conferenza episcopale marchigiana sul tema dell’istruzione. Lo ha proposto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, partecipando questa mattina ad Ancona al convegno delle scuole paritarie delle Marche “Le ragioni di una presenza e di un servizio” organizzato dalla Cem (Conferenza episcopale marchigiana).
La scuola e il tema della formazione – ha detto Spacca – devono recuperare centralità nella programmazione nazionale. Si stanno compiendo dei passi, ma occorre fare molto di più, soprattutto sul versante dell’allocazione delle risorse. In questo senso il ruolo del Parlamento è determinante. Allo stesso tempo è necessario rispondere in maniera più dialogante alle varie articolazioni di cui si compone la nostra comunità, oggi sempre più restia a farsi rinchiudere nel recinto della standardizzazione. Questo vale anche per la scuola che si presenta in forme diversificate. Una varietà che dobbiamo rispettare ed interpretare. L’istruzione è un sistema basato sul rapporto tra scuole pubbliche e private. Un rapporto che si può esprimere al meglio nella collaborazione tra di esse. Anche nelle Marche”. Per fare questo Spacca ha proposto la sottoscrizione di un protocollo, sulla scia di quelli già realizzati con la Cem per lo sviluppo degli oratori o per la valorizzazione dei beni culturali, che hanno consentito di ottimizzare le scarse risorse a disposizione. “Un nuovo protocollo – ha detto Spacca – può riguardare l’istruzione, il suo ruolo, le modalità attraverso cui la formazione, nelle Marche, deve manifestarsi attraverso vie innovative ed originali. Ci siamo lasciati imprigionare da una logica di omogeneizzazione da cui dobbiamo uscire, dando spazio alle diverse modalità con cui la comunità si esprime. Ridare centralità alla scuola, rispettando le sue varie articolazioni, potrà restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e nella politica. La bancarotta che l’Italia sta affrontando è intellettuale prima ancora che economica o finanziaria. Per recuperarla dobbiamo lavorare anzitutto su  valori, educazione, formazione”.

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