lunedì 31 marzo 2014

NORDIC WALKING GIOVAMENTI SU PERSONE AFFETTE DA SINDROME METABOLICA

Venti sedute di allenamento di un’ora, praticando il Nordic Walking (camminare con l’ausilio di bacchette da sci) unite a un intervento di educazione alimentare, effettuate su nove persone affette da Sindrome Metabilica, hanno dimostrato i giovamenti derivanti da questo programma, messo a punto dall’Associazione Nordic Walkink School, in collaborazione con il Comitato Regionale Marche, la Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere e il patrocinio dell’Asur Marche – Area Vasta 2, dell’Università di Camerino, della Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana.
Progetto multidisciplinare, i cui risultati sono stati presentati nel corso di un convegno tenuto nella sala assemblea della Fondazione Carifac, alla presenza di tutti gli attori dell’iniziativa che, come detto, ha documentato, a partire dalla limitazione al ricorso della quantità dei farmaci usati, quanti benefici derivano da un’attenta nutrizione e costante attività fisica.
In buona sostanza, un campione (utilissimo, è stato detto, sarebbe estenderlo) di soggetti con sindrome metabilica, cardiopatica e diabetica è stato sottoposto a una serie di prove di questa disciplina sportiva che comporta tra gli altri vantaggi, un maggiore dispendio di calorie e nello stesso tempo si è fatto seguire loro, una dieta (gestita da Luca Belli e Giorgia Vici del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) impostata sulla composizione corporea ricavata da diverse tecniche di valutazione.
I risultati, tra tutti gli altri, come detto dalla dottoressa Colao del Sian Asur Marche Area Vasta 2, ha evidenziato “Riduzione del peso, della circonferenza di vita, miglioramento del rapporto massa muscolare/massa grassa, aumento della muscolatura a livello del tricipite e quadricipite”.
Al riguardo il dottor Pompeo D’Ambrosio, dell’Unità Operativa di Medicina dello Sport, ha posto l’accento sulla qualità e quantità dell’alimentazione nel mondo occidentale odierno “Siamo una popolazione ipernutrita e per questo occorre commisurare tutti i parametri con lo stile di vita delle persone che dovrebbero aumentare l’attività fisica , abolire il fumo, limitare l’uso di alcool”.
La dottoressa Patrizia Rosy Pelliccioni, dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’E. Profili”, sempre riferendosi ai risultati di tale studio ha rilevato “miglioramenti nella capacità di affrontare lo sforzo, in termini di glicemia, riduzione di colesterolo e trigliceridi. Molto opportuno – ha soggiunto - sarebbe ampliare questa osservazione ad un numero superiore di soggetti”.
Osservazione, questa ultima, riproposta dal dottor Franco Gregorio, dell’Unità Operativa di Diabetologia dell’E. Profili” “Risultati prevedibili come segno ma ancora più probanti in valore assoluto considerando il campione esiguo dei soggetti interessati e la breve durata della studio. Comunque, la riduzione delle glicemia, grazie ad una seduta di Nordic Walking (700 calorie, durata media un’ora, coinvolgimento del 90% della muscolatura) corrisponde a un aumento del 30% del metabolismo giornaliero”.
In chiusura, dopo l’intervento della dottoressa Elisa Ambrogiani, sul sistema di sorveglianza dei fattori di rischio e misure di prevenzione nella popolazione adulta (per l’area Vasta 2 il livello di attività fisica il 28% è attivo, il 49% parzialmente attivo, il 24% sedentario), il dottor Giampiero Marinelli, fautore dello studio e del convegno “ha commentato “La passione per il Nordic Walking e la professione di medico, mi hanno fatto accendere l’interesse su questo progetto reclutando i nove soggetti all’interno del territorio fabrianese. Gli esiti sono davvero incoraggianti, la collaborazione di ogni realtà coinvolta è stata totale, la risposta da parte degli utenti altrettanto, non resta quindi che auspicare una replica allargata di questa sperimentazione”.
Daniele Gattucci

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