Un questionario inviato a tutti gli
associati nel mese di marzo tramite email per capire quale sia lo stato
dell’arte del rapporto tra banche e imprese del territorio. Questa l’iniziativa
di Confindustria Ancona che viene oggi presentata alla stampa e che fa
riferimento alla situazione al 31 marzo 2013. Un insieme di dati
importanti che sottolineano una situazione di sostanziale difficoltà di
rapporto: il voto di sintesi complessivo del rapporto banca – impresa formulato
dalle imprese del territorio raggiunge appena la sufficienza per l’intero
campione attestandosi sul 3 (in una scala da 1 a 5). insufficiente (2,9 il voto medio) è la capacità della
banca di capire il business specifico in cui opera l’impresa. Un po’ meglio la
preparazione tecnica dello staff (3,2), leggermente superiore alla sufficienza
la correttezza formale che si attesta a un voto medio di 3,5. Questi i
voti di sintesi, veniamo ora ai dati più significativi emersi
dall’indagine. Il 21% delle imprese hanno dichiarato di aver ricevuto,
nell’ultimo semestre, richieste di rientro dai fidi e tale situazione è ancor
più evidente tra le imprese con meno di 5 milioni di fatturato dove
praticamente un’impresa su quattro dichiara di aver ricevuto richieste di
rientro. Se guardiamo coloro che hanno visti rifiutati i nuovi finanziamenti
richiesti alle banche nell’ultimo semestre vediamo che questo è successo a 1
impresa su 3. Un altro dato che risulta chiaramente dall’indagine è
la richiesta di maggiori garanzie sui finanziamenti concessi; 1 impresa su 2
risponde di aver ricevuto richieste di nuove garanzie per la concessione di
nuovi finanziamenti. 1 impresa su 4
dichiara di aver ricevuto ulteriori richieste di garanzie per la conferma dei
fidi già in essere, che diventa 1 su 3 nelle piccole imprese. Alla domanda
su quali garanzie sono state richieste dalle banche per la concessione di nuova
finanza e/o per il mantenimento dei fidi già in essere emerge chiaramente
sempre di più l’importanza della garanzia dei Confidi per facilitare la
concessione del credito; in particolare il 27% delle imprese dichiara che gli è
stata richiesta una garanzia Confidi mentre il 25% dichiara di aver ricevuto la
richiesta di rilascio di fideiussioni personali (spesso vengono richieste
entrambe le forme di garanzia). Altro dato che salta all’occhio nel
deterioramento del rapporto tra banca e impresa è che il 71% delle imprese
denunciano di aver subito, nell’ultimo semestre, modifiche unilaterali
sfavorevoli delle condizioni bancarie applicate ai rapporti in
essere. Considerato il fatto che con l’entrata in vigore dell’accordo di
Basilea 2 il rating attribuito dalle banche alle aziende clienti è diventato
una variabile importante per regolare l’accesso al credito, il relativo costo e
per la corretta gestione del rapporto banca e impresa, è stato chiesto alle
aziende se le banche hanno comunicato il rating o classe di appartenenza
attribuito loro. Su questo argomento si verifica purtroppo un livello di
informazione ancora complessivamente insoddisfacente, infatti, il 59% delle
imprese dichiara di non aver avuto comunicazione del loro rating. Infine,
alle imprese è stato chiesto quali sono state le principali difficoltà
riscontrate nell’ottenimento del credito. Tre motivazioni prevalgono sulle
altre: il costo elevato del credito in termini di tasso e di altre condizioni,
i tempi lunghi di attesa e la richiesta di eccessive garanzie.
Il campione
Hanno risposto al questionario il 15% delle
imprese associate. Il campione è coerente con la distribuzione
associativa: il 43% delle aziende ha un fatturato
superiori ai 5 milioni di euro, il 57% inferiore ai 5 milioni; il 59% ha meno di 50 dipendenti. Il 68% delle imprese esporta in media il 40%
del proprio fatturato. Il settore predominante è quello meccanico
(35%). Il 58% del campione ha denunciato una
performance 2012 peggiore di quella del 2011, dato che arriva al 69% se
guardiamo solo le piccole imprese.
m.a.
Nessun commento:
Posta un commento