Siamo soddisfatti del dietro front del Sindaco evidentemente la nostra diffida ha fatto riflettere. Si perché in data 16 settembre 2013, dopo due delibere
scellerate, avevamo immediatamente inviato, al Sindaco Sagramola e al Vice
sindaco Tini, un atto di
diffida a procedere all’attuazione del: piano delle alienazioni e
valorizzazioni dei beni immobili comunali anno 2013.
Nel documento in premessa scrivevamo che:
con deliberazione del Consiglio Comunale n.114 del
27.06.2013 e successiva integrazione di deliberazione della Giunta Comunale
n.131 del 29.08.2013, è stato approvato il PIANO DELLE ALIENAZIONI E
VALORIZZAZIONI DEI BENI IMMOBILI COMUNALI ANNO 2013,

8 il piano annuale delle
valorizzazioni ed alienazioni va redatto ai sensi della dell’art.58 del D.L.
25/06/2008 n.112, 112/2008, convertito in Legge n°1 33 del 06/08/2008,
approvato dal Consiglio Comunale ed allegato al Bilancio di Previsione;
8 l’inserimento di un immobile nel
piano delle alienazioni ne determina la sdemanializzazione e la conseguente
classificazione come patrimonio disponibile, fatte salve le procedure dovute in
presenza di beni soggetti alla verifica di sussistenza dell’interesse storico
artistico, o già vincolati;
8 il Consiglio Comunale con proprio
provvedimento motivato è legittimato ad apportare modifiche al piano annuale
delle alienazioni e valorizzazioni;
8 che non sono state individuate forme
di valorizzazione alternative, nel rispetto dei principi di salvaguardia
dell’interesse pubblico;
8 che non ci sono tracce delle perizie
estimative che determinano il valore di vendita degli immobili ed in
particolare la perizia estimativa deve espressamente specificare la metodologia
utilizzata per la determinazione del valore di mercato dell’immobile,
ricordando che la stessa deve essere eseguita con riferimento ai valori
correnti di mercato, con particolare riferimento alle quotazioni fornite
dall’Osservatorio mercato immobiliare (O.M.I.) per i beni di caratteristiche
analoghe, sulla base delle metodologie e delle tecniche estimative coerenti con
la natura del bene da valutare;
8 il valore storico ed artistico di
alcuni immobili oggetto del piano, non sono state indicate destinazioni d'uso
compatibili con il carattere storico/culturale degli immobili, tali da non
recare danno all’immagine e alla conservazione del centro storico della città;
8 che non c’è traccia dell’osservanza
preliminare, necessaria per i beni di interesse storico, architettonico ed
artistico, delle vigenti disposizioni in tema di autorizzazione alla vendita,
secondo il procedimento a cura della Direzione dei beni tutelati,
Soprintendenza dei beni architettonici, patrimonio storico artistico (Codice
dei beni culturali e del paesaggio)
8 che diversi immobili, oggetto del
Piano delle Alienazioni, possono essere strumentali all’esercizio di funzioni
istituzionali per il bene della comunità e che in particolare, qualora, anche
nel corso del procedimento di alienazione, emergano esigenze superiori di
tutela di interessi pubblici o di privilegio della destinazione dell'uso a
favore della collettività, dei beni in vendita, l'Amministrazione può, con atto
motivato, revocare le procedure di vendita, e pubblicare apposito avviso;
quindi diffidavamo l’amministrazione del Comune di
Fabriano, in luogo di quanto sopra descritto, ad avviare la procedura in
oggetto, ritenendo, qualora il piano avesse luogo, la stessa amministrazione
responsabile di tutti i danni erariali e non che questo impegno avesse
procurato in futuro alla collettività Fabrianese.
Cogliamo ora con soddisfazione il dietro front della
nostra amministrazione su questo piano scellerato, abbiamo più volte
sottolineato, anche in commissione, che il patrimonio pubblico non si tocca
perché dei cittadini, evidenziando l’approssimazione di chi ci amministra, che
non solo produce atti demenziali, ma che come sempre non coinvolge mai i
cittadini su scelte la materia delle quali è in disponibilità non di Sindaco e
Giunta ma di tutta la comunità.
Abbiamo inoltre sventato l’ennesimo attacco al centro
della nostra città, già distrutto dalle scelte scellerate di amministrazioni
che come nuovi Attila hanno ucciso il simbolo dell’agorà il cui termine è
legato alla radice del verbo agheiro che esprime il concetto
di riunione e l’agorà, anche da noi, era per eccellenza il luogo di riunione
dei Fabrianesi, era il punto della città più frequentato.
Si perché, come è successo in centro a Fabriano,
quando tu chiudi i cinema, chiudi le scuole e sposti anche la sede Comunale,
ecco che hai ucciso l’agorà sostituita da quella di plastica dei centri
commerciali.
Joselito
Arcioni
Movimento 5
Stelle Fabriano
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