La deputata fabrianese del Movimento 5 Stelle Patrizia Terzoni ha partecipato, questa mattina, al tavolo per la vertenza Indesit alla presenza dei sindacati, dei vertici aziendali e regionali e del Ministro Zanonato. Per il lettori di Radio Gold News traccia il bilancio dell'incontro. Scrive Patrizia Terzoni: "Milani ha dichiarato che il piano di assetto della Indesit è necessario
per far fronte alla competitività di mercato a cui l'azienda è chiamata. Ha poi ribadito la questione che il costo del lavoro in Italia è troppo alto e
non competitivo verso quelle realtà di concorrenza orientale e dei
paesi dell'est che hanno costi del lavoro molto inferiori. Milano sostiene che nessuno sarà licenziato, che non vogliono vendere
l'azienda e tantomeno chiudere la produzione in Italia ma solo
effettuare un riassetto. L'uso degli ammortizzatori sociali e
contratti di solidarietà sono necessari per andare avanti e poi con il
naturale turnover saranno piano piano riassorbiti negli anni. Fabriano sarà il polo produttivo driver della innovazione
per i forni da incasso, Comunanza driver dell'innovazione per le
lavabiancheria e Caserta produrrà frigoriferi e piani cottura da incasso
per i Mercati a più alto valore aggiunto. Saranno investiti 70
milioni di euro nel triennio 2014-2016 per questi settori. Tutti i
sindacati sono molto scettici su questo piano, dato che ci sono
contraddizioni tra le affermazioni e la loro applicabilità. Si farà
un secondo incontro il 16 Luglio per proseguire con il confronto e nel
frattempo Governo e Dirigenza valuteranno possibili cambiamenti. Io
ho fatto un intervento chiedendo che il governo, in particolare i
ministeri lavoro, sviluppo economico, bilancio e finanza si mettano a
tavolino per lavorare insieme su questo problema. L'Italia è in stato di
emergenza per quanto riguarda il lavoro e le delocalizzazioni, quindi
devono cercare nel più breve tempo possibile di ridurre i costi del
lavoro in Italia, che sono altissimi. Proposte volte a questo potrebbe
portare al mantenimento del lavoro in Italia. Ridurre i costi del lavoro
significa cercare di razionalizzare le spese dello stato e quindi
trovare i soldi per sopperire alla somma necessaria per ridurre questi
costi. Togliendo soldi da una parte, magari rivedendo alcune spese, e
mettendo questi da un altra parte. Non a caso le nostre proposte
bocciate giorni fa in Parlamento erano volte ad evitare spese inutili a
carico dello Stato. Mi rivolgo all'acquisto dei cacciabombardieri F35,
alla costruzione della TAV (visto anche gli ultimi sviluppi del Governo
Francese che sta rimettendo in discussione la tratta sul loro
territorio). Ma non ho ricevuto nessuna risposta o nessun accenno a
questa richiesta."
Marco Antonini
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