IL GIANO RIEMPE L'ORATORIO DELLA CARITA'

Un incontro molto partecipato,
quello che si è svolto ieri all’oratorio della carità, per discutere il destino
del fiume Giano. Molti i fabrianesi che sono accorsi per capire come verrà
gestito il recupero della parte “tombata” del fiume che ha dato origine alla
città della carta. È stato il sindaco Sagramola ad aprire i lavori,
evidenziando la soddisfazione per il confronto, mantenendo però ben salda la
posizione dell’Amministrazione: ovvero una variante non sostanziale dell’opera
per la quale sono stati già stanziati quasi cinque milioni di euro. Dopo l’intervento
del primo cittadino è stata illustrata dall’architetto Evangelisti la
cronistoria del piano di recupero del fiume cittadino, inquadrando tutto il
piano all’interno della legge 61 (ovvero quell’insieme di disposizioni per il
recupero delle zone urbane a seguito degli eventi sismici del 1997). Il piano
approvato prevede la “tombatura” del fiume nella zona compresa tra il ponte di
San Rocco e quello di via Fratti e la scopertura nelle zone a monte e a valle
dei due ponti storici. Una volta terminata l’esposizione del progetto la parola
è passata al comitato fabrianese “alla Scoperta del Giano”. Aldo Pesetti ha
voluto ricordare che: “L'appalto in via di assegnazione da un lato è un bene,
in quanto
il collettamento degli scarichi fognari del centro storico risolverà
gran parte dei problemi di igiene che portarono alla copertura nel 1958,
dall'altro segue logiche antiquate e deleterie. Lo spropositato utilizzo del
cemento e del calcestruzzo all'interno di un centro storico è una soluzione
alla quale noi ci opponiamo con forza. Senza contare che anche il tema della sicurezza
è venuto meno come motivazione per ritombare il fiume. L'amministrazione
comunale dovrebbe presentare alternative e non sostenere una soluzione che la
città in maniera trasversale non rifiuta. Vorrei ricordare che lo storico ponte
dell'Aera è monumento di interesse nazionale, degno della massima tutela. Quindi,
il prossimo intervento sui ponti storici solo con calcestruzzo e fibra di
carbonio è incomprensibile e del tutto irreversibile. Noi, come comitato
proponiamo una sola soluzione: scopertura totale del Giano con la logica conservazione
dei ponti storici”. Una volta terminato l’intervento di Pesetti, è stata donata
(in maniera ironica da parte del Comitato) al Sindaco una targa con la dicitura
“Ponte dell’Aera”, come segno di auspicio per i futuri visitatori e per la
città tutta. Una volta concluso l’intervento del Comitato, è stato il momento
di ascoltare gli umori dell’oratorio fabrianese. Tra interventi tecnici atti a
ricostruire i passi del Comitato stesso e dell’associazione “Tutela e
valorizzazione del centro storico” (Paolo Panfili), interventi critici che
hanno evidenziato un approccio nei confronti del Giano degno dei barbari che
guardano solo alla funzionalità e non alla bellezza (Gian Pietro Simonetti), analogie
tra Superman e Fabriano quando per i ponti storici della città della carta il
calcestruzzo potrebbe essere pura kryptonite (Giampaolo Ballelli) ed appelli al
Sindaco a non nascondere nuovamente il Giano per non dare la sensazione di voler celare nuovamente quanto di bello potrebbe dare il fiume con la sua vita (Urbano Urbani) la città si è espressa nei confronti di una
eventuale “ritombatura” del fiume. “Voglio che sia chiara una cosa, e questa è
l’occasione ideale – ha concluso il Sindaco fabrianese dopo aver ascoltato
tutti gli interventi – quello che stiamo per intraprendere è un passaggio
necessario per la nostra città. La scelta di questa Amministrazione era ed è
quella di garantire la sicurezza. Per il resto siamo disposti a mettere in atto
una variante non sostanziale che possa permetterci di non perdere le risorse
ottenute per il terzo stralcio dei lavori”.
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