È in sciopero della fame da 25 giorni il segretario regionale del Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo. Protesta per sensibilizzare la pubblica amministrazione ai problemi del sovraffollamento delle carceri, della carenza di agenti e delle difficoltà della giustizia. Per quanto riguarda le Marche la situazione è particolarmente delicata nelle case circondariali di Villa Fastiggi a Pesaro e di Montacuto ad Ancona. Il carcere dorico soffre infatti, oltre al sovraffollamento, anche di una mancanza di organico di almeno 40 unità. Salva, per il momento, la struttura di Barcaglione-Ancona. Ritorna, poi, in primo piano la questione della costruzione di un nuovo carcere a Camerino. Dal Sappe arriva una notizia che, se confermata, innescherà una serie di nuove vivaci polemiche nate anche con la soppressione del Tribunale di Camerino e della Provincia di Macerata. Sembra che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria avrebbe deciso di rinunciare alla costruzione del nuovo carcere di Camerino, una struttura da 450 posti (e 40 milioni di costo), prevista da un'intesa siglata il 17 novembre del 2010 dall'allora commissario delegato al Piano nazionale carceri Franco Ionta e la Regione Marche. L’indiscrezione proviene dal sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che ha già annunciato una manifestazione di protesta. In un incontro avvenuto qualche mese fa presso il Dipartimento suddetto sarebbe stato affermato che non si procederà con l'appalto per Camerino, perché, a causa della sua collocazione in una regione a basso indice di delinquenzialità, la struttura non rientra più nelle strategie dell'amministrazione penitenziaria. Se così fosse - si afferma nella sedi del sindacato - il danno per le Marche sarebbe gravissimo e il previsto ampliamento, fino a una capienza di 180 detenuti per il carcere di Barcaglione ad Ancona, non può certo supplire al progetto del nuovo carcere di Camerino. Sono in corso contatti tra lo stesso sindacato di polizia penitenziaria ed i parlamentari eletti nelle Marche per sollecitare un immediato intervento della Regione.
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