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martedì 18 marzo 2014

IL SINDACO SAGRAMOLA REPLICA ALLA CNA. RIDURREMO LA PRESSIONE FISCALE

“Molti degli assistiti della Cna non ha avuto aggravi di spesa dal passaggio Tarsu – Tares” Così il sindaco Giancarlo Sagramola sul Messaggero, respinge al mittente le minacce di barricate qualora dovessero aumentare le aliquote comunali Tarsi-Tasi, annunciate dai vertici della Cna Fabrianese. «Rivedremo sicuramente i regolamenti della nuova tassa per evitare che ci siano aggravi su chi ha pagato di più: famiglie e piccoli commercianti - aggiunge il primo cittadino - di certo non è il caso degli artigiani. Da parte nostra c'è tutta l'intenzione di non inasprire la pressione fiscale. Anzi, cercheremo di ridurla, se è possibile». 



giovedì 17 ottobre 2013

#BUONGIORNO!

La Legge di Stabilità, non appena approvata dal Consigio dei Ministri, ha provocato un susseguirsi di complimenti e critiche che continuano ancora in queste ore su giornali e programmi tv. Proviamo per ciò a spiegare brevemente di che cosa si tratta. Innanzitutto saltano i tanto chiacchierati tagli alla sanità e l'aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie, per far posto ad una rivalutazione delle partecipazioni alle banche per aumentare i capitali e a una manovra per favorire il rientro dei capitali detenuti illecitamente all'estero. C'è poi l'abbattimento dell'IRPEF per i redditi più bassi, nonché ecobonus ed aiuti finanziari per imprese ed investitori. Su quest'ultimo capitolo è stato infatti evitato l'aumento dell'aliquota da il 20 al 22%.
L'IMU sulla prima casa salta, ma arriva la TRISE una tassa che concentra in sé l'IMU, la TARES e la TARSU; secondo i calcoli la nuova tassa sarà più esosa dell'IMU 2013 (dove si è pagata solo la prima rata), ma in calo rispetto all'IMU 2012. Ultime due misure infine sono il blocco delle pensioni oltre i tremila euro e una stretta sul pubblico impiego che in Italia probabilmente non si era mai vista. Saranno infatti tagliati del 10% gli straordinari, è stato introdotto un tetto di retribuzione di 300mila euro lordi annui a chiunque lavori nel pubblico, e sono stati tagliati finanziamenti alle regioni per un miliardo. 
Finalmente si è visto un cambio di rotta: la politica delle tasse sembra aver lasciato il posto a quella del taglio del cuneo fiscale e della riduzione della spesa pubblica. Probabilmente su quest'ultimo capitolo è mancato un po' di coraggio, forse troppo.

Gabriele Pegolo

lunedì 7 ottobre 2013

#BUONGIORNO!


La fiducia al governo Letta ha allontanato i pessimismi dei mercati e riportato lo spread sotto i 250 punti. Ritrovata stabilità e tornati a pensare in modo positivo, il governo dovrà ora presentare all'Unione Europea prima e al Parlamento poi, la Legge di Stabilità, che dovrà contenere manovre economiche tali da permetterci di dare fiato all'economia, pur restando all'interno del deficit del tre per cento. Il quadro del bel Paese risulta essere sicuramente problematico, ma ci permette di ben sperare se si guarda ad un export che cresce a ritmi cinesi, affermandosi ad un più dieci per cento nel primo semestre di quest'anno. Con luci e ombre, con entusiasmo e pessimismo, è l'Italia odierna. Un'Italia che da un lato cresce attraverso il rinnovamento e l'esportazione e un'Italia che dall'altro lato è rimasta intrappolata nei vecchi schemi, che non investe, che non rinnova e che perciò non esporta. Per tornare a crescere basterebbe anche una semplice riorganizzazione delle risorse. E' il caso della cassa integrazione, che così concepita mantiene lavoratori di imprese che mai riapriranno, senza incentivarli alla ricerca attiva del lavoro. E' il caso della riduzione delle tasse sul lavoro e della riduzione del cuneo fiscale. Sono delle semplici riforme, ma per attuarle occorre la collaborazione dell'UE, dandoci qualche anno di flessibilità in più, permettendoci magari, anche una graduale riduzione della spesa pubblica.

Gabriele Pegolo