giovedì 17 ottobre 2013

#BUONGIORNO!

La Legge di Stabilità, non appena approvata dal Consigio dei Ministri, ha provocato un susseguirsi di complimenti e critiche che continuano ancora in queste ore su giornali e programmi tv. Proviamo per ciò a spiegare brevemente di che cosa si tratta. Innanzitutto saltano i tanto chiacchierati tagli alla sanità e l'aumento dell'aliquota sulle rendite finanziarie, per far posto ad una rivalutazione delle partecipazioni alle banche per aumentare i capitali e a una manovra per favorire il rientro dei capitali detenuti illecitamente all'estero. C'è poi l'abbattimento dell'IRPEF per i redditi più bassi, nonché ecobonus ed aiuti finanziari per imprese ed investitori. Su quest'ultimo capitolo è stato infatti evitato l'aumento dell'aliquota da il 20 al 22%.
L'IMU sulla prima casa salta, ma arriva la TRISE una tassa che concentra in sé l'IMU, la TARES e la TARSU; secondo i calcoli la nuova tassa sarà più esosa dell'IMU 2013 (dove si è pagata solo la prima rata), ma in calo rispetto all'IMU 2012. Ultime due misure infine sono il blocco delle pensioni oltre i tremila euro e una stretta sul pubblico impiego che in Italia probabilmente non si era mai vista. Saranno infatti tagliati del 10% gli straordinari, è stato introdotto un tetto di retribuzione di 300mila euro lordi annui a chiunque lavori nel pubblico, e sono stati tagliati finanziamenti alle regioni per un miliardo. 
Finalmente si è visto un cambio di rotta: la politica delle tasse sembra aver lasciato il posto a quella del taglio del cuneo fiscale e della riduzione della spesa pubblica. Probabilmente su quest'ultimo capitolo è mancato un po' di coraggio, forse troppo.

Gabriele Pegolo

Nessun commento:

Posta un commento