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giovedì 12 settembre 2013

ATTIDIUM, CONCLUSA 1' CAMPAGNA SCAVI. NUOVE SCOPERTE. LE FOTO

In diretta dagli scavi archeologici nel sito di Attidium. Domani conclusione lavori della 1' campagna con 40 studenti delle Università di Perugia, Roma e Viterbo. Individuate numerose strutture la cui esatta cronologia e destinazione d'uso deve essere ancora chiarita. Determinata l'esatta planimetria di due nuovi ambienti pertinenti al complesso termale che presentano pareti intonacate e pavimentazione in mosaico policromo con motivo geometrico. Individuate altre strutture come un piccolo pavimento in laterizi e il complesso sistema di canalizzazione per l'approvvigionamento idrico dell'impianto termale. Il Sindaco Giancarlo Sagramola: "Grazie agli Attidiati! Il Comune ha accompagnato questo percorso. Il nostro prossimo passo sarà quello di valorizzare gli scavi del territorio. Vogliamo realizzare un museo archeologico. È' emozionante vedere un pezzo della nostra storia!" Presente alla conferenza stampa anche l'assessore Balducci e il dottor Boldrini della Fondazione Carifac. Oggi alle 18 ultima visita guidata gratuita aperta a tutti. 
 
Marco Antonini






















lunedì 2 settembre 2013

ATTIDIUM, INDIVIDUATI MANUFATTI IV SECOLO D.C E NUOVE STRUTTURE


Venerdì 30 agosto si è conclusa la prima parte della campagna di scavi presso il sito di Attidium. Le indagini conoscitive, condotte su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in accordo con l’Università degli studi di Perugia e la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, sotto la direzione scientifica delle Prof.ssa Donatella Scortecci, hanno non soltanto permesso di chiarire con maggior sicurezza l’esatta estensione dell’impianto termale già parzialmente indagato a più riprese nel corso degli anni ’90 dalla Soprintendenza delle Marche, ma hanno anche consentito l’individuazione di numerose altre strutture, la cui esatta cronologia e destinazione d’uso deve essere ancora chiarita. Un preliminare studio dei materiali ceramici sino ad ora rinvenuti pare comunque documentare una frequentazione del sito protrattasi almeno sino al IV  – V secolo d.C., seguita da un lungo periodo di abbandono. Ulteriori analisi permetteranno di definire una seriazione cronologica più precisa, in grado di  associare i diversi manufatti alle varie strutture. Le operazioni di scavo sino qui condotte, coordinate sul campo dagli archeologi Alessio Pascolini e Luca Boldrini, hanno permesso nello specifico di determinare con esattezza la planimetria e l’articolazione interna di due nuovi ambienti pertinenti all'impianto termale.
Lo scavo dei due vani, non ancora ultimato, arricchirà ulteriormente la conoscenza dell’intero complesso, consentendo di chiarire funzione e utilizzo dei diversi ambienti in cui l’intero impianto termale si articolava. Non meno interessante è risultata l’individuazione di numerosi altri piccoli ambienti posti nella porzione settentrionale dell’area di scavo. Le profonde arature praticate in passato nel terreno ne hanno fortemente danneggiato le strutture murarie, preservate in alzato ormai soltanto per poche decine di centimetri. Ciò non ha tuttavia impedito di individuare un piano pavimentale realizzato interamente in laterizi di grandi dimensioni, molto ben conservato, e un complesso sistema  di gestione delle acque piovane e delle acque nere, costituito da discendenti in laterizi, canaline di scolo e impianto fognario. Da lunedì 2 settembre un nuovo gruppo di studenti, continuando ad usufruire delle forniture di vitto e alloggio garantite dall’Associazione "Gli Attidiati" e dalla Parrocchia di S. Giovanni Decollato, subentrerà al precedente nelle operazioni di scavo. Oltre a completare l’indagine dei due ambienti pertinenti all'impianto termale e ad approfondire l’articolazione del sistema idrico individuato, le operazioni saranno volte ad ampliare ulteriormente l’area indagata con l’obiettivo di comprendere meglio il funzionamento dell’intero complesso. Resta infatti da chiarire, tra le altre cose, la natura stessa del complesso: se riferibile ad una villa suburbana o se riconducibile ad una domus urbana. L’associazione "Gli Attidiati" ha attivato una fanpage su Facebook dove è possibile seguire nei dettagli lo sviluppo della campagna di scavo oltre che avere informazioni dettagliate sulle iniziative dell’associazione. 
 
 

mercoledì 14 agosto 2013

ATTIDIUM, NUOVE SCOPERTE DURANTE GLI SCAVI

Proseguono i lavori di scavo nell’Area archeologica Attidium che si fermeranno solo per il periodo di Ferragosto per riprendere in pieno regime dal 19 agosto con l’arrivo degli studenti provenienti da più Atenei italiani. Come spiega Alessio Pascolini (Associazione culturale Umbria Archeologica), coordinatore, insieme a Luca Boldrini, delle indagini archeologiche: “durante la prima settimana sono stati asportati mediante pala e piccone l'humus superficiale e lo strato di arativo in un'ampia porzione di terreno. Ciò ha permesso di individuare alcune strutture, di cui allo stato attuale risulta ancora difficile chiarire l'esatta funzione e la cronologia. In una delle strutture tuttavia è possibile riconoscere, in via ancora ipotetica, una canalina di scolo per l'acqua, funzionale all'approvvigionamento idrico della struttura della villa”. Parlando dei prossimi giorni, chiarisce gli obbiettivi in vista di questa scoperta “verrà ulteriormente approfondito il settore già oggetto di indagine e al contempo si amplierà ulteriormente l'area da indagare, con l'obbiettivo di chiarire con certezza la reale estensione della villa”. Fin ora i lavori di scavo sono stati effettuati dai due coordinatori affiancati dai soci dell’Associazione “Gli Attidiati”. Tanti appassionati di archeologia stanno visitando l’area Attidium assistendo dal vivo ai lavori che mettono in luce un grande patrimonio storico culturale dell’attuale frazione di Attiggio. L’associazione ha attivato una fanpage su Facebook dove è possibile seguire nei dettagli lo sviluppo della campagna di scavo oltre che avere informazioni dettagliate sulle iniziative dell’associazione. 

sabato 1 giugno 2013

I° CAMPAGNA SCAVO "ATTIDIUM": PROGRAMMA RICERCA E CENNI STORICI

Presentazione I° Campagna di scavo Attidium
Grazie al lavoro e all’impegno di Dario Spuri, Presidente dell’Associazione Onlus Gli Attidiati e di Don Umberto Rotili, parroco delle frazioni di Argignano, Attiggio e Bassano, nella seconda metà del mese di agosto prenderanno il via nuove indagini archeologiche nell’area di Attidium, municipio romano posto a pochi km dalla città di Fabriano, in prossimità dell’attuale frazione di Attiggio. Lo scavo verrà realizzato dall’Associazione culturale Umbria Archeologica su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in accordo con l’Università degli Studi di Perugia e con la Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche nella figura del dott. Maurizio Landolfi, sotto la direzione scientifica della Prof.ssa Donatella Scortecci (Docente di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università di Perugia). Alle indagini conoscitive, che si protrarranno per circa un mese, prenderanno parte studenti provenienti da più Atenei italiani, coordinati sul campo dagli archeologi Luca Boldrini e Alessio Pascolini (Associazione culturale Umbria Archeologica).  

Abstract del programma di ricerca

L’attività di scavo, le cui campagne si protrarranno nel corso di più anni, consentirà di appurare, in ottica diacronica, tipologia, estensione e consistenza dell’insediamento, dotando il territorio di Fabriano di un sito capace, in prospettiva futura, di arricchire l’offerta culturale di questa area geografica nella formula ad esempio del parco tematico. L’indagine archeologica di Attidium rappresenta così una opportunità in grado di coniugare attese che soddisfano tanto la comunità scientifica quanto la collettività residente nel territorio. Riportare alla luce il patrimonio archeologico di questo nucleo urbano significa infatti restituire anche alla città di Fabriano il logos del territorio che essa rappresenta. Unitamente all’attività di scavo, il programma di ricerca prevede anche una serie di iniziative volte al diretto coinvolgimento della cittadinanza. In stretta collaborazione con il Comune di Fabriano, l’Università degli Studi di Perugia e la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche verranno realizzati eventi quali  visite all’area di scavo, incontri di studi e conferenze aventi come scopo quello di contribuire, attraverso la partecipazione diretta della comunità, alla tutela, salvaguardia, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale presente nel nostro territorio. Tra le finalità del programma di ricerca vi è infatti anche quella di favorire al meglio la comunicazione tra il bene culturale e la collettività tutta, adeguando il proprio linguaggio alle esigenze di un più vasto e diversificato utilizzo. 
Cenni storici
Il livello di conoscenze storiche sull’insediamento romano di Attidium risente del quasi totale silenzio delle fonti storiche. Dell’antico centro che nell’Alto Medioevo avrebbe dato origine alla città di Fabriano parlano infatti solamente Plinio il Vecchio, che nel III libro della sua Naturalis Historia, opera redatta nel I sec. d.C., menziona gli Attidiates tra le comunità urbane appartenenti alla VI Regio Augustea Umbria et Ager Gallicus, e i cosiddetti Libri Coloniarum, testo databile al IV – V sec. d.C., che inserisce l’ager Atteiatis tra i territori sottoposti da Augusto a centuriazione per la distribuzione di terre ai suoi veterani (fig. 2). È tuttavia possibile parlare di Attidium quale centro romano a tutti gli effetti già a partire dal 90 a.C., agli albori della Guerra Sociale (91-89 a.C.), quando l’insediamento ottenne lo statuto municipale con una magistratura vigente di quattuorviri ed i suoi abitanti vennero ascritti alla Tribù Lemonia. L’età imperiale, compresa tra il I e il II secolo d.C., dovette rappresentare il periodo di massima fioritura e sviluppo urbano della città, che da quel momento in poi visse un lento e inesorabile declino. Le vicende connesse alla guerra greco-gotica prima e la dominazione longobarda poi portarono al definitivo disgregarsi dell’abitato di epoca romana.

sabato 18 maggio 2013

ERBA ALTA AL SITO ARCHEOLOGICO "ATTIDIUM"


 
 
I nostri radioascoltatori ci hanno segnalato com'è oggi l'ingresso del sito archeologico di Attidium. Erba alta in un periodo ricco di comitive scolastiche. Il turismo è considerato è fondamentale per questo comprensorio?

 
 
                    Scrive Fabrianostorica.it:
"Il centro romano di Attidium si sviluppava in corrispondenza dell'attuale frazione di Attiggio, situata a pochi chilometri dal comune di Fabriano (AN). Le testimonianze archeologiche più antiche risalgono al tardo Neolitico e dimostrano come l'area sia stata frequentata durante la preistoria e la protostoria. Una campagna di scavo del 1959 diretta dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici delle Marche, ha infatti messo in luce un deposito archeologico che in successione ha rilevato la presenza di alcuni abitati: un livello della fase finale del neolitico con alcune buche di palo ed un focolare, uno strato dell'età del rame, alcune buche di palo del Bronzo Medio, un abitato piceno del V sec. a.C., ed alcuni materiali funerari di età romana. Prima della romanizzazione, nel territorio appenninico dell'alta valle dell'Esino erano stanziate comunità picene, celtiche e probabilmente anche umbre: stando ad alcune fonti epigrafiche e letterarie."
 

 
Marco Antonini