Grazie al lavoro e all’impegno di Dario Spuri, Presidente
dell’Associazione Onlus Gli Attidiati e di Don Umberto Rotili, parroco delle
frazioni di Argignano, Attiggio e Bassano, nella seconda metà del mese di
agosto prenderanno il via nuove indagini archeologiche nell’area di Attidium, municipio romano posto a pochi
km dalla città di Fabriano, in prossimità dell’attuale frazione di Attiggio. Lo scavo verrà realizzato dall’Associazione culturale Umbria
Archeologica su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e
in accordo con l’Università degli Studi di Perugia e con la Soprintendenza ai
Beni Archeologici delle Marche nella figura del dott. Maurizio Landolfi, sotto
la direzione scientifica della Prof.ssa Donatella Scortecci (Docente di Archeologia Cristiana e Medievale
presso l’Università di Perugia). Alle indagini conoscitive, che si protrarranno per circa un mese,
prenderanno parte studenti provenienti da più Atenei italiani, coordinati sul
campo dagli archeologi Luca Boldrini e Alessio Pascolini (Associazione culturale Umbria Archeologica).
Abstract del programma di ricerca
L’attività di scavo, le cui campagne si protrarranno nel corso di più
anni, consentirà di appurare, in ottica diacronica, tipologia, estensione e
consistenza dell’insediamento, dotando il territorio di Fabriano di un sito
capace, in prospettiva futura, di arricchire l’offerta culturale di questa area
geografica nella formula ad esempio del parco tematico. L’indagine archeologica
di Attidium rappresenta così una
opportunità in grado di coniugare attese che soddisfano tanto la comunità
scientifica quanto la collettività residente nel territorio. Riportare alla
luce il patrimonio archeologico di questo nucleo urbano significa infatti
restituire anche alla città di Fabriano il logos
del territorio che essa rappresenta. Unitamente all’attività di scavo, il programma di ricerca prevede anche
una serie di iniziative volte al diretto coinvolgimento della cittadinanza. In
stretta collaborazione con il Comune di Fabriano, l’Università degli Studi di
Perugia e la
Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche verranno
realizzati eventi quali visite all’area
di scavo, incontri di studi e conferenze aventi come scopo quello di
contribuire, attraverso la partecipazione diretta della comunità, alla tutela,
salvaguardia, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale presente nel
nostro territorio. Tra le finalità del programma di ricerca vi è infatti anche quella
di favorire al meglio la comunicazione tra il bene culturale e la collettività
tutta, adeguando il proprio linguaggio alle esigenze di un più vasto e
diversificato utilizzo.
Cenni storici
Il livello di conoscenze storiche sull’insediamento romano di Attidium risente del quasi totale
silenzio delle fonti storiche. Dell’antico centro che nell’Alto Medioevo
avrebbe dato origine alla città di Fabriano parlano infatti solamente Plinio il
Vecchio, che nel III libro della sua Naturalis
Historia, opera redatta nel I sec. d.C., menziona gli Attidiates tra le comunità urbane appartenenti alla VI Regio Augustea Umbria et Ager Gallicus,
e i cosiddetti Libri Coloniarum,
testo databile al IV – V sec. d.C., che inserisce l’ager Atteiatis tra i
territori sottoposti da Augusto a centuriazione per la distribuzione di terre
ai suoi veterani (fig. 2). È tuttavia possibile parlare di Attidium quale centro romano a tutti gli effetti già a partire dal
90 a.C., agli albori della Guerra Sociale (91-89 a.C.), quando l’insediamento
ottenne lo statuto municipale con una magistratura vigente di quattuorviri ed i
suoi abitanti vennero ascritti alla Tribù Lemonia. L’età imperiale, compresa
tra il I e il II secolo d.C., dovette rappresentare il periodo di massima
fioritura e sviluppo urbano della città, che da quel momento in poi visse un
lento e inesorabile declino. Le vicende connesse alla guerra greco-gotica prima
e la dominazione longobarda poi portarono al definitivo disgregarsi
dell’abitato di epoca romana.
Nessun commento:
Posta un commento