martedì 17 giugno 2014

Biogas: La ciambella di "salvataggio" per la regione Marche forse arriva dal governo Renzi? di Gessica Menichelli


Era quasi Natale quando l’amministrazione Regionale Spacca, targata Pd, ha esordito con l’invenzione del cosìddetto "Via Postuma" per cercare di salvare una vicenda, quella delle centrali di Biogas, che hanno in tutta la regione creato una mobilitazione cittadina dei comuni coinvolti e di alcuni esponenti politici. Obiettivo: contrastare una procedura di concessione criticabile non solo dal punto di vista formale ma anche sostanziale. Ma ricordiamo i fatti: la Regione Marche, ha permesso l'autorizzato per gli impianti inferiori a 1kw senza passare attraverso la procedura di V.I.A  ovvero di valutazione di impatto ambientale, in deroga, persino, alle normative comunitarie. Ovviamente tale situazione in violazione delle normative dell'Europa hanno portato non solo la nascita di comitati ma anche una marea di cittadini e, nel piccolo, anche alcuni esponenti politici locali che a livello personale si sono mobilitati contro questo escamotage proceduraledel Pd per installare velocemente centrali di biogas. Tali centrali, se fossero state sottoposte ad una procedura di V.I.A, forse non avrebbero ottenuto i relativi permessi come dimostrato dai successivi ricorsi al TAR vinti dai comitati promotori e dai cittadini aderenti. Lo stesso consiglio di Stato aveva dichiarato INAMMISSIBILE  il procedimento di VIA POSTUMA anche in VIOLAZIONE delle normative dell’Unione europea e, se ciò non bastasse,  si devono aggiungere i risultati del TAR rispetto ai ricorsi promossi in cui si sono dichiarati illegittimi gli impianti privi di VIA. Con questo ddl agricoltura, in cui sembrerebbe sia stato inserito un comma ad hoc,  nell’art. 24 si interviene per "sanare" tale situazione illegittima. Ovviamente se tale comma nel ddl agricoltura dovesse essere votato favorevolmente dal governo Renzi, le battaglie dei cittadini, dei comitati e politici locali che si sono mobilitati per la battaglia sulla illegittimità degli atti e la violazione delle procedure richieste dall'Europa, farebbe venir meno quel senso di giustizia e legalità che non solo dovrebbero essere il baluardo di uno stato, ma anche almeno formalmente l’atteggiamento giusto per governare un Paese. Sbandierato, così, troppo spesso il senso di moralità ma che poco concretamente si manifesta nelle scelte politiche di chi ha il potere di gestire l’ amministrazione pubblica. Se tale ddl dovesse passare, ( ricordiamo che da Natale in regione Marche si parla di tale procedura sanatoria attraverso cui le centrali anche dichiarate illegittime senza la procedura di V.I.A potranno continuare ad essere operative) grazie a questa sorta di "sanatoria", verrebbe meno anche il concetto giuridico della procedura della V.I.A per cui era stato introdotto è cioè a garanzia dell’ambiente e dei cittadini. Fonti autorevoli affermano che “Il comma sembrerebbe sia stato inserito su pressione di alcuni politici marchigiani." Ci si domanda allora che Paese sia questo in cui lo stesso presidente del consiglio in ogni conferenza stampa o convegno fa propria la moralità del partito di cui è presidente e poi nei fatti agisce a tutela degli errori di una giunta regionale che autorizza l’installazione di centrali a biogas non rispettando la legge nazionale ed europea. Nessuno mette in dubbio l'importanza delle energie alternative ovviamente necessarie anche per un indipendenza territoriale e meno impattanti rispetto ad altre forme più inquinanti. Ma  tutto questo dovrebbe avvenire nel rispetto delle normative comunitarie al fine di non stravolgere le motivazioni per cui sono state introdotte le stesse energie rinnovabili. Una ciambella di salvataggio in tempo di vacanze, nel silenzio, subito dopo le elezioni amministrative del governo centrale al Governo Regionale Spacca, rendendo inutili tutte le battaglie e i ricorsi al TAR portati avanti e vinti in sede giudiziaria dai cittadini.

Gessica Menichelli

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