La attende nell'oscurità del
sottopassaggio, le punta un'arma alla gola, forse un coltello, e le
chiede i soldi. Ma Ylenia Casagrande, 37 anni jesina e direttore
sportivo di un centro fitness anconetano, non è tanto spaventata per
la tentata rapina quanto arrabbiata e amareggiata perché, quando
l'aggressore la teneva in scacco, lei ha chiesto aiuto ad un passante
che, invece di aiutarla, ha proseguito allungando il passo. «Mi ero
appena divincolata dalla presa dell'uomo quando ho visto un ragazzo
che passava a pochi metri da noi. Ho chiesto aiuto, ma lui invece di
fare qualcosa ha accelerato il passo. Poi il rapinatore è scappato»
racconta Ylenia, che mercoledì se l'è vista brutta nel
sottopassaggio che collega piazza Colocci a via Rinaldi. È successo
verso le 21,15, quando la donna tornava a casa. Come sempre ha
parcheggiato l’auto in piazza Ghislieri vicino al caffè Pergolesi,
poi ha attraversato la piazza per imboccare il sottopasso che, dopo
pochi metri, l'avrebbe portata a casa. Ma appena finito di scendere
gli scalini, ha visto un'ombra appoggiata al muro. L'ombra si è
materializzata in un uomo che le si è parato davanti. Con un braccio
l'ha bloccata e con l'altro le ha puntato qualcosa alla gola. Ha
detto qualche parola incomprensibile e Ylenia ha capito che voleva i
soldi. «Guarda, non ho soldi. Se mi lasci ti faccio vedere» gli ha
detto la ragazza, tentando di liberarsi dalla presa. A quel punto
Ylenia ha notato un passante nella parte opposta del tunnel. «Aiuto»
ha gridato. Ma il passante è rimasto indifferente. Fortunatamente il
rapinatore è fuggito. L'istruttrice ha chiamato i carabinieri.
«Secondo me era uno sbandato» dice Ylenia, che ha già presentato
denuncia ai carabinieri. I militari cercano un uomo alto circa 1,70
di carnagione scura, presumibilmente nordafricano.
(IL MESSAGGERO)
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