venerdì 9 maggio 2014

RAPINATA IN CENTRO, I PASSANTI FANNO FINTA DI NON VEDERE

La attende nell'oscurità del sottopassaggio, le punta un'arma alla gola, forse un coltello, e le chiede i soldi. Ma Ylenia Casagrande, 37 anni jesina e direttore sportivo di un centro fitness anconetano, non è tanto spaventata per la tentata rapina quanto arrabbiata e amareggiata perché, quando l'aggressore la teneva in scacco, lei ha chiesto aiuto ad un passante che, invece di aiutarla, ha proseguito allungando il passo. «Mi ero appena divincolata dalla presa dell'uomo quando ho visto un ragazzo che passava a pochi metri da noi. Ho chiesto aiuto, ma lui invece di fare qualcosa ha accelerato il passo. Poi il rapinatore è scappato» racconta Ylenia, che mercoledì se l'è vista brutta nel sottopassaggio che collega piazza Colocci a via Rinaldi. È successo verso le 21,15, quando la donna tornava a casa. Come sempre ha parcheggiato l’auto in piazza Ghislieri vicino al caffè Pergolesi, poi ha attraversato la piazza per imboccare il sottopasso che, dopo pochi metri, l'avrebbe portata a casa. Ma appena finito di scendere gli scalini, ha visto un'ombra appoggiata al muro. L'ombra si è materializzata in un uomo che le si è parato davanti. Con un braccio l'ha bloccata e con l'altro le ha puntato qualcosa alla gola. Ha detto qualche parola incomprensibile e Ylenia ha capito che voleva i soldi. «Guarda, non ho soldi. Se mi lasci ti faccio vedere» gli ha detto la ragazza, tentando di liberarsi dalla presa. A quel punto Ylenia ha notato un passante nella parte opposta del tunnel. «Aiuto» ha gridato. Ma il passante è rimasto indifferente. Fortunatamente il rapinatore è fuggito. L'istruttrice ha chiamato i carabinieri. «Secondo me era uno sbandato» dice Ylenia, che ha già presentato denuncia ai carabinieri. I militari cercano un uomo alto circa 1,70 di carnagione scura, presumibilmente nordafricano.
(IL MESSAGGERO)



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