Sabato 10
maggio è stata inaugurata la mostra “In hoc signo vinces” di Gabriele Mazzara.
L’artista, nato a Fabriano, orgoglio di una città proclamata dall’Unesco “città
creativa” è un pittore, disegnatore e scultore. Laureato in ingegneria si
specializza in architettura esprimendo da sempre un grande talento artistico. Durante
il suo percorso formativo incontra Edgardo Mannucci e diviene allievo dello
scultore Ennio Gaoni, docente di storia dell’arte e poi direttore della Pinacoteca
Civica di Fabriano. La figura di Mazzara è il risultato di anni di studio e di
lavoro, è un artista che ha viaggiato e vissuto in molte terre venendo dunque a
conoscenza di diverse culture anche molto distanti da quella occidentale. Da
questo tipo di vissuto si è plasmata e creata una personalità artistica
complessa, tipica di chi sa cogliere gli stimoli dell’ambiente che lo circonda.
Scrive Fabio Marcelli nel catalogo della mostra: “Nel magistero di Gabriele
emerge con forza l’eredità del suo vissuto artistico e professionale in molte
terre e culture del mondo: leggere le sue opere, infatti, significa anche
comprendere la sua pratica di architetto.” Mazzara ha il merito di dare
consistenza a scenari senza luogo; ogni presenza da lui rappresentata nelle opere
ha un significato autoreferenziale. Appartiene alla generazione dei
disegnatori-progettisti che, forti del loro pensiero creativo hanno fatto
grande l’Italia nel mondo ed hanno “disegnato” la via alla modernità nel
Novecento. Sono 50 i disegni esposti alla mostra. In questa produzione
artistica Mazzara è come se dedicasse un inno alla città natale. Questo amore
per la sua città è già evidente dalla decisione di scegliere proprio Fabriano
come luogo per una mostra personale, punto di arrivo e di partenza per la
carriera di ogni artista. Anche se è mancato tanto tempo da Fabriano questa
città ha un posto privilegiato per Mazzara in quanto ha origine qui la sua
storia di uomo e il suo essere artista. Riecheggia nelle sue opere l’essenza
artistica di due particolari figure fabrianesi che rendono questa città
patrimonio dell’umanità: Allegretto Nuzi e Gentile da Fabriano. In punta di penna
Mazzara disegna comunicando il suo vissuto umano e artistico: “Ci troviamo con
questa esposizione di fronte a lavori su carta realizzati, come a pochi è uso,
con la penna a sfera.” Scrive Giuseppe Salerno nel catalogo della mostra:
“Brevi e sottili tratti di inchiostro definiscono monocrome testure chiaroscurali
da cui affiorano composizioni di evidente raffinatezza della quale non mi
soffermo a dire.” Dietro un’esposizione si nasconde la passione e la vita, non
solo artistica, ma la vita vera di un uomo che, dopo aver raggiunto un certo
livello di formazione, libera la sua intimità e si esprime con la maturità che
si raggiunge quando la conoscenza dell’arte si fonde con una vita ricca di
esperienze preziose e profonde. L’inaugurazione ha avuto un successo
sorprendente; in molti erano presenti ad accogliere l’artista. “E’ un periodo
ricco di attività” afferma il Sindaco Giancarlo Sagramola che, soddisfatto
della serata invita i fabrianesi a partecipare a tutti gli eventi che si
organizzano nella città. “La presenza di tutta questa gente all’esposizione di
Gabriele Mazzara dimostra che la città sa partecipare ad occasioni così
importanti. Sarà un periodo molto ricco di eventi sia di carattere culturale
che sportivo e tutti noi dobbiamo sostenere e promuovere questa città
attraverso la partecipazione.” Fabriano è la città del fare, è stata ed è
ancora una terra di artisti e i fabrianesi devono avere questa consapevolezza
attivandosi affinchè nel territorio si crei un clima di speranza vissuto da
persone che si impegnano a partecipare e a contribuire a ciò che si organizza
perché la partecipazione è una forma di libertà personale e di amore per il
proprio territorio. L’esposizione della mostra “In hoc signo vinces” è a cura
di Anna Massinissa con il patrocinio della città di Fabriano, Museo della Carta
e della Filigrana, regione Marche, provincia di Ancona e Fondazione Carifac. Si
ricorda che la mostra presso il Museo della Carta e della Filigrana, resterà
aperta fino a domenica 1 giugno e sarà visibile dal martedì alla domenica dalle
9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Francesca Agostinelli
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