Si è conclusa domenica 4 maggio la mostra della
parrocchia di San Giuseppe Lavoratore. La parrocchia, dedicata ad un Santo così
importante, sicuramente uno dei più invocati in questo periodo di crisi, ha di
gran lunga festeggiato il proprio protettore con varie iniziative. Oltre che dagli
appuntamenti liturgici, la festa è stata animata da eventi di vario genere. Già
mercoledì 30 aprile si è dato inizio a tornei di calcetto e pingpong per
bambini e ragazzi, il tutto tra gustose pause che hanno visto protagoniste le
deliziose frittelle di San Giuseppe. La vigilia del primo maggio si è infine
conclusa con un aperitivo e tanta musica del gruppo rock fabrianese Plastic
Mouth. Il primo maggio è iniziato con la Santa Messa alle ore 11; il Vescovo
Giancarlo Vecerrica ha conferito la Cresima a 28 ragazzi. Il pomeriggio di
questa giornata è proseguito con il teatro delle marionette ed il concerto per
organo e canto della Scuola Toscanini concludendosi infine con la Santa Messa delle ore 19 alla
quale ha partecipato la Commissione Diocesana per la Pastorale del Lavoro. Pezzo
forte della festa è stata la mostra “San Giuseppe CREATIVO” che, inaugurata il
30 aprile, è rimasta aperta fino al 4 maggio. In questa mostra sono stati
esposti i lavori, le opere di tutti i parrocchiani che in vari campi si sono
rivelati dei veri e proprio artisti. Chi ha visitato la mostra ha potuto
davvero ammirare dei lavori incredibilmente belli, fatti da persone semplici
che dedicano il proprio tempo libero a varie attività come ad esempio: pittura,
foto, poesia, ricamo, lavori in legno, decorazione di vetro e ceramiche,
filigrane, lavori con la carta e oggettistica che richiede una manodopera e del
talento. L’idea della mostra è stata del Consiglio Pastorale parrocchiale: con
iniziative di questo tipo si valorizzano i talenti artigianali ed artistici dei
parrocchiani che sicuramente, in questo modo, coltivano le loro passioni
sentendosi maggiormente partecipi della vita della parrocchia. E’ fondamentale
coinvolgere tutti nella comunità parrocchiale, stimolare la partecipazione e il
senso di responsabilità dei singoli, valorizzando talenti e passioni. Don
Tonino Lasconi, parroco di San Giuseppe Lavoratore, manifesta tutta la sua felicità
per il successo della mostra affermando: “Con questa mostra abbiamo scoperto
delle qualità nascoste dei parrocchiani. Quando si dà spazio alla creatività
infatti scatta un meccanismo che lega la comunità. E’ stata una sorpresa per
tutti scoprirsi creativi, artisti in un certo senso. Molto spesso si ha paura
di mostrare agli altri le nostre creazioni, le nostre passioni e tutto quello
che sappiamo fare perché il giudizio altrui ci spaventa, ma se decidiamo di
mostrarci tutti insieme allora tutto diventa più facile. Questa mostra è stata
sicuramente un’occasione per unire i parrocchiani in questi giorni di festa.”
Continua ancora don Tonino: “Un evento del genere ha comunque dimostrato una
grande disponibilità e un grande spirito di collaborazione tra chi ad esempio
ha deciso di aiutare l’evento con dei turni per tenere aperta la mostra.” Tutto
è stato curato nel dettaglio. La mostra è stata allestita in tre sale in cui i “parrocchiani
curatori” hanno collocato con criterio artistico le opere dei 45 parrocchiani
che hanno messo in mostra le loro passioni. Tutti di età diverse. E’ importante
in un momento di difficoltà come quello che sta attraversando il comprensorio
fabrianese liberare le passioni, sfogarsi con la creatività in una città di
lavoratori che hanno nel dna il lavoro, la creazione e il saper fare arte. Una
parrocchia che festeggia la festa dei lavoratori in questo modo è fatta di gente
creativa, ma anche e soprattutto lavoratrice che dà messaggi importanti al
resto della comunità fabrianese, non solo quella religiosa. L’importanza del
lavoro è stata sottolineata anche dal Vescovo Vecerrica che durante la Santa
Messa del primo maggio ha ricordato quanto sia importante il lavoro e quanto
l’aspetto dell’operosità renda umano, cristiano ogni uomo. Ai cresimanti il
Vescovo ha parlato delle figure di San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II,
due uomini con due storie diverse, complicate, ma che hanno in comune la
conoscenza della fatica e del duro lavoro.
Francesca Agostinelli
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