venerdì 23 maggio 2014

FABRIANO. JP, OPERAI SENZA PAGA SI MUOVE IL PREFETTO

Oggi assemblea dei lavoratori della JP Industries nella sala mensa dello stabilimento del Maragone. Argomento: la mancata erogazione della cassa integrazione da parte dell'Inps. Questa la decisione che i sindacati hanno preso al termine dell'incontro con il Prefetto di Ancona, Alfonso Pironti. «Ieri mattina il prefetto ci ha ricevuti - spiegano i rappresentanti regionale di Fim-Uilm-Fiom, rispettivamente Andrea Cocco, Vincenzo Gientilucci e Fabrizio Bassotti - Gli abbiamo fatto presente la nostra forte preoccupazione per il blocco del pagamento di questo ammortizzatore sociale da parte dell'Inps di Ancona e Perugia per i lavoratori della JP. Riteniamo grave il fatto che l'Inps blocchi l'erogazione della cassa integrazione dopo che questa sia stata concessa dal ministero del Lavoro. E per giunta senza darne comunicazione alcuna». I circa 700 lavoratori interessati fra Marche ed Umbria non percepiscono la cassa integrazione da gennaio. «Il Prefetto ha ascoltato tutte le nostre rivendicazione con molta attenzione e ci ha garantito che si attiverà immediatamente sia in sede ministeriale che con la stessa Inps. Ci ha assicurato che non appena riceverà risposte, sarà sua premura informarci. Speriamo che il suo interessamento possa portare al tanto agognato sblocco». Proprio degli esiti del summit con Pironti e dell'impasse sui pagamenti della cassa integrazione si parlerà nell'assemblea con i lavoratori indetto per le 9 di oggi. «I lavoratori, oltre al rischio di perdere il proprio posto di lavoro per via della causa intentata dalle banche creditrici nei confronti della precedente gestione della Antonio Merloni, e della conferma dell'annullamento della vendita a Giovanni Porcarelli del comparto bianco ex Ardo, ora devono subire anche la beffa di non vedersi accreditati i soldi della cassa integrazione - concludono i sindacati - È assurdo, visto che lo sblocco dei pagamenti è stato decretato dal ministero del Lavoro. L'auspicio è che il tutto possa risolversi al più presto». (Il Messaggero)


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