“Un evento che da anni è ambasciatore della nostra cultura
enogastronomica dalle radici e tradizioni antichissime”: così
l’assessore all’Ambiente, Maura Malaspina, è intervenuta alla
presentazione in Regione di ‘Distinti salumi’, la manifestazione
dedicata all’artigianato norcino di qualità che si terrà a Cagli dal 31
maggio al 2 giugno.
Evento che sa valorizzare la cultura del cibo – ha rilevato l’assessore
- offrendo un tour gastronomico attorno all’arte norcina marchigiana in
una zona nota per la produzione del ‘cinturello cagliese’ razza
autoctona di suino molto pregiata. Ed è capace di promuovere il
territorio e la sua ricchezza artistica e ambientale. La manifestazione,
ha auspicato l’assessore, può essere una risposta alla crisi con il suo
contributo significativo alla valorizzazione dei prodotti locali
marchigiani che stanno conquistando i mercati internazionali per le loro
caratteristiche di genuinità.
“La Regione tiene moltissimo ai suoi prodotti tradizionali e alle sue
tipicità e ha attivato da sempre una politica attenta e speciale nei
confronti del settore che oggi conta su sei prodotti DOP (denominazioni
di origine protetta) tra cui il Prosciutto di Carpegna e i salamini
italiani alla cacciatora. La DOP per un prodotto agroalimentare
rappresenta la forma di riconoscimento più elevata perché sancisce il
legame indissolubile tra le caratteristiche intrinseche del prodotto
stesso e l’ambiente geografico. Molto importante è anche l’IGP
(indicazione geografica protetta) che è già stata ottenuta dai
Maccheroncini di Campofilone, dal Vitellone bianco dell’Appennino
centrale, dall’Agnello del Centro Italia e dal Ciauscolo oltre che dalla
Mortadella di Bologna e dalla Lenticchia di Castelluccio di Norcia”.
A questo elenco si aggiungono 152 prodotti tradizionali, censiti dalla Regione, alcuni dei quali sono molto conosciuti. 22 prodotti sono relativi alla filiera suinicola. Ci sono poi i prodotti marchigiani a marchio QM istituito nel 2003 per valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità. È un marchio applicabile sia ai prodotti che già possiedono una certificazione di qualità nell’ambito dei sistemi riconosciuti dall’Unione Europea sia ai prodotti che rispettano standard codificati dalla Regione Marche per mezzo di appositi disciplinari di produzione. Qualità, Tracciabilità, No Ogm, Sicurezza, Ambiente, Benessere degli animali e Informazione sono i pilastri del marchio. “Nel settore della filiera suinicola, il marchio QM è stato utilizzato purtroppo solo per un breve periodo. Il disciplinare – che prevede la possibilità di certificare sia carni suine che 8 prodotti trasformati (lonza, lonzino, prosciutto, prosciutto cotto, pancetta arrotolata, salame lardellato, coppa di testa e porchetta) - si basa, oltre che sulla genetica propria del circuito Parma-San Daniele, sulla valorizzazione del Suino della Marca, una razza che si sta selezionando attraverso un progetto dell’Assam e l’Università che punta a caratterizzare una tipologia di suino legata al nostro territorio.
A questo elenco si aggiungono 152 prodotti tradizionali, censiti dalla Regione, alcuni dei quali sono molto conosciuti. 22 prodotti sono relativi alla filiera suinicola. Ci sono poi i prodotti marchigiani a marchio QM istituito nel 2003 per valorizzare le produzioni agroalimentari di qualità. È un marchio applicabile sia ai prodotti che già possiedono una certificazione di qualità nell’ambito dei sistemi riconosciuti dall’Unione Europea sia ai prodotti che rispettano standard codificati dalla Regione Marche per mezzo di appositi disciplinari di produzione. Qualità, Tracciabilità, No Ogm, Sicurezza, Ambiente, Benessere degli animali e Informazione sono i pilastri del marchio. “Nel settore della filiera suinicola, il marchio QM è stato utilizzato purtroppo solo per un breve periodo. Il disciplinare – che prevede la possibilità di certificare sia carni suine che 8 prodotti trasformati (lonza, lonzino, prosciutto, prosciutto cotto, pancetta arrotolata, salame lardellato, coppa di testa e porchetta) - si basa, oltre che sulla genetica propria del circuito Parma-San Daniele, sulla valorizzazione del Suino della Marca, una razza che si sta selezionando attraverso un progetto dell’Assam e l’Università che punta a caratterizzare una tipologia di suino legata al nostro territorio.
Il marchio QM è stato proposto in questo settore per venire incontro
all’esigenza di valorizzare la suinicoltura locale che non trova
beneficio nelle 4 denominazioni registrate tra DOP e IGP che si
approvvigionano prevalentemente in Lombardia e Emilia Romagna.
Opportunità che non è stata colta. Con il prossimo PSR occorrerà
stimolare l’aggregazione di filiera per fare in modo che questo settore
sia in grado di utilizzare al meglio gli strumenti che la Regione da
anni sta mettendo a disposizione”, ha concluso Malaspina.
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