“Riproporremo
l’attenzione sulla vicenda delle sedi regionali della Rai ai livelli
più alti, a cominciare dalla prossima Conferenza dei Presidenti delle
Regioni, dopo che per primi ci siamo attivati per contrastare la messa
in discussione dell’articolazione territoriale del sistema
radiotelevisivo pubblico. La nostra azione non è solo a difesa del
pluralismo informativo o di tutela occupazionale. Fa anche parte di una
strategia generale che riguarda il confronto Stato-Regioni e incide
sulla organizzazione istituzionale stessa del nostro Paese. Da parte del
Governo centrale c’è ormai la tendenza ad un neocentralismo che si
scontra con l’architettura istituzionale delineata dalla nostra
Costituzione. La vicenda delle sedi Rai non è altro che un aspetto di
questa tendenza. Contrasteremo quindi con determinazione questa scelta
che è sbagliata e anacronistica: mentre l’Europa va verso il
multilivello territoriale, l’Italia che lo ha scoperto e
istituzionalizzato per prima, torna incredibilmente indietro. Per la Rai
come per le Regioni la sfida è l’innovazione e la razionalizzazione
organizzativa, non lo svilimento dei territori e della loro voce. Tutto
il lavoro che la Regione ha svolto e continua a svolgere per valorizzare
l’identità regionale e il sentimento dei marchigiani verso se stessi,
trova forza in una comunicazione e informazione efficaci, tempestive e
competitive. Non possiamo quindi che essere sulla stessa linea nel
tentare in ogni modo di contrastare il disegno di riduzione delle sedi
regionali Rai”.
Così
il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, incontrando oggi
i delegati sindacali della Rai, in stato di mobilitazione in tutte le
regioni per le modifiche introdotte dal decreto legge 66/2014. Erano
presenti Cgil e Cisl, regionali e di categoria (Slc – Cgil e Fistel –
Cisl), le Rsu e Cdr di Rai e Rai Way.
Daniele Gattucci
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