giovedì 20 marzo 2014

TAGLI AL LAVORO PUBBLICO: QUALI SARANNO LE RICADUTE NELLE MARCHE?

Le soluzioni “salvifiche” che si attendevano dal lavoro di Carlo Cottarelli sono in realtà l'ennesimo esercizio ragionieristico, la soluzione è sempre la stessa: blocco del turn-over, questa volta totale ed esuberi, questa volta, 85mila lavoratori". Lo afferma in una nota Alessandro Pertoldi – Segretario Regionale FP Cgil Marche.

Nella nostra Regione operano 83.077 fra lavoratrici e lavoratori pubblici pari al 2,52% del totale su base nazionale, così suddivisi :

3.315 - nel comparto Ministeri, Prefetture e Carceri ;
1.462 - comparto Agenzie Fiscali ;
7.993 - comparto vigili del fuoco più Corpi di Polizia ;
1.687 - nelle Forze Armate ;
188 - nella Magistratura ;
28.639 - nel comparto Scuola ;
3.056 - nel comparto Università
74 - nel comparto Enti di Ricerca
1.373 - nel comparto enti pubblici non economici INPS INAIL
15.079 - nel comparto Regioni ed Autonomie Locali
20.211 - nel comparto sanità pubblica.

Il che significa che nella Regione Marche gli esuberi e quindi i lavoratori a rischio, potrebbero essere quantificati in   2.100 dipendenti pubblici.  
Alessandro Pertoldi continua la sua riflessione sulle istituzioni locali. Nelle Marche quando parliamo di Autonomie Locali, ci riferiamo a 15.079 lavoratrici e lavoratori, dei quali circa 2.200 sono presenti nelle attuali cinque province marchigiane. Il numero dei dipendenti comunali per 1.000 abitanti vede le Marche, seppur di poco, comunque già sotto la media nazionale ( 7 per mille contro il 7,44 per mille quale valore nazionale).
Il Segretario Regionale FP Cgil Marche parla poi delle Province: La spesa inutile per “eccellenza” e quindi da tagliare viene ritenuta, in modo demagogico, quella relativa alle Province, senza che sia stata elaborata una strategia per affrontare in maniera adeguata il tema del complessivo riassetto del territorio, senza cioè ridisegnare funzioni e competenze dell'intero sistema sub-regionale. In primis andrebbe, invece, affrontato il tema del riordino degli enti strumentali, agenzie, società partecipate e consorzi non strettamente collegati alle funzioni istituzionali, una miriade di società partecipate che esercitano impropriamente le funzioni che la Costituzione assegna alle autonomie territoriali.


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