Lo scorso 21 febbraio il comitato “Alla scoperta del
Giano” ha incontrato ad Ancona alcuni funzionari dell’ Autorità di Bacino Regionale. Scopo della riunione, che segue di pochi giorni quella avvenuta presso
l’Ufficio Tecnico del Comune di Fabriano in presenza dell’Arch. Roberto
Evangelisti, è stato quello di definire motivazioni congruenti, nel rispetto
della normativa vigente, per affrontare una variante in corso d’opera al
progetto di riqualificazione urbanistica e messa in sicurezza del centro storico
fabrianese. Nello specifico si è affrontato il tema della demolizione definitiva della
attuale tombatura del Fiume Giano ed il
recupero del corso d’acqua evitando il prospettato intervento di “ri-copertuta
e tombamento”. Un ruolo di raccordo dunque, quello che i tecnici Fausto Burattini, Cristiano
Pascucci e Fabrizio Moscé, stanno effettuando a nome del comitato anche
attraverso la piena collaborazione delle istituzioni coinvolte. Dal confronto è emerso come il parere dell’Autorità di
Bacino non risulta essere vincolante, trattandosi di un atto nell’ ambito del
procedimento di cui alla Legge 61/97 redatto a supporto della attività
istruttoria espletata dal Centro Operativo Programmi di Recupero e Beni
Culturali della Regione Marche, a cui
era attribuita la competenza in materia. In tale sede si è precisato inoltre che, quanto
espresso a suo tempo, è stato frutto dei lavori di cui alla Conferenza dei Servizi
del dicembre 2004 indetta dal Comune di Fabriano a cui sono stati chiamati vari
Enti. La Amministrazione Comunale, anche alla luce delle
disposizioni recate dalla parte terza del decreto legislativo n. 152 del 2006 per
la parte riguardante la tutela dei corsi
d’acqua demaniali e la riqualificazioni dei corpi idrici, può dunque proporre
soluzioni alternative per le vie di fuga previste nel progetto, esprimendo in
tal modo la volontà di attuare la modifica di detto progetto per la parte
relativa la fiume Giano. La medesima Autorità si è detta disponibile ad un
confronto con l’Amministrazione Comunale per fornire il necessario supporto,
per quanto di competenza, non avendo nulla in contrario ad un riesame della
proposta di sistemazione e riqualificazione idraulica ed urbanistica del tratto
di alveo in questione che ne preveda la “scopertura” definitiva del corso
d’acqua demaniale. Soluzione che, tra l’altro, eviterebbe di far lavorare “in
pressione” il tratto fluviale di interesse.
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