mercoledì 4 dicembre 2013

COSPIRATORI A CHI? L'editoriale di Pietro De Leo

"Non dovete emigrare, dovete cospirare!" ha tuonato Grillo dal Vaffa day di Genova rivolto ai giovani. Cospirare? Qualcosa non quadra. Perchè il 'cospiratore', accusa rivolta al Presidente della Repubblica Napolitano, ha un'accezione negativa mentre il 'cospirare' dei giovani, sarebbe, al contrario, un fatto positivo? L'impressione è che Beppe Grillo, nella sua lotta per la sopravvivenza debba ogni volta rompere la barriera del suono e per farlo ha bisogno di alzare il volume ad un livello più alto rispetto all'occasione precedente. E il rischio di andare in cortocircuito è elevatissimo. Quello del Vaffa day ne è un esempio. Il cospiratore è colui che trama alla spalle, calcola con scrupolo i pro e i contro del suo gesto, se percepisce la malaparata si tira indietro il minuto prima di colpire. Comunque vada, sarà un insuccesso. I cospiratori che nella storia sono andati a segno sono stati consegnati ai posteri  coperti da un velo di vigliaccheria, basti pensare a Bruto. Quelli che, al contrario, hanno fallito, sono stati seppelliti dalla totale ignominia dei fatti e della memoria. Leggere, per credere, come andò ai Pazzi a Firenze. È questo che vogliamo per i giovani italiani? Probabilmente Grillo, oltre a un buon dizionario avrebbe bisogno di una visione del mondo meno disumana. La nuova generazione deve essere in grado di affrontare le sue battaglie in campo aperto, forte delle sue competenze e della sua buona volontà. Coltivando continuamente se stessa, senza temere di misurasi con le proprie capacità. La politica, il giornalismo, il mondo dei media certo, devono compiere il primo passo, promuovendo una rivoluzione dei buoni esempi, consegnando al passato i nepotismi e selezionando una classe dirigente sulla base delle competenze e non solo di ridicole primarie messe in piedi sul web. È una partita difficile, che si vince anche e soprattutto maturando dei valori, per raggiungere una consapevolezza vera di ciò che ci circonda, imparando a leggere la democrazia per capire dove è sconnessa. Date queste premesse, l'allenatore non può essere di certo uno che invita a strisciare per colpire alle spalle. 

Pietro De Leo 

1 commento:

  1. Decine e decine di interrogazioni, mozioni e proposte. Un’attività parlamentare mai vista prima. Un gruppo con un tasso di scolarizzazione superiore alla media di ogni altro partito. Un movimento svincolato da lobbies, multinazionali, potentati e malaffare. Cittadini incensurati e scelti direttamente sul territorio da altri cittadini per essere portavoce e non membri di casta. Oltre quaranta milioni di rimborsi elettorali resi allo Stato in contrapposizione ai partiti che continuano a fagocitare indebitamente cifre astronomiche. Indiscutibile coerenza con i programmi e con le promesse, a partire dalla restituzione di parte sostanziale degli stipendi. Una manifestazione enorme in una piazza gremita dove si sono radunati cittadini provenienti da tutto il paese. Bellissimi interventi da parte di personaggi di caratura internazionale. Ciò premesso, Pietro De Leo dedica un editoriale delirante e velatamente isterico a disquisizione della parola “cospirate” pronunciata da Grillo. Personalmente leggo in queste righe una ricerca spasmodica di appigli a cui attaccarsi per lanciare critiche e una domanda sorge spontanea: “ma Grillo ti ha menato da piccolo?” L’editoriale tocca il fondo quando si da del ridicolo alle primarie dei cinque stelle dimenticando (o facendo finta di dimenticare) che fino ad oggi in questo paese le primarie venivano fatte durante cene “eleganti”. Concludo questo commento comunicando/ti che se per mandare a casa chi ha distrutto il paese affamando gli anziani e togliendo il futuro ai giovani bisognerà cospirare, lo faremo a testa alta.

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