CNA,
CONFCOMMERCIO e CONFARTIGIANATO sin dal mese di luglio, negli
incontri avuti con esponenti dell'amministrazione comunale, avevano
avvertito che l'applicazione pedissequa della TARES avrebbe creato
uno scompiglio nelle imprese e nelle famiglie. Le avvisaglie di
questa situazione c'erano tutte e da diverso tempo. Ci
siamo appellati, inascoltati, agli interlocutori locali perché vi
fosse più coraggio politico e venisse presa una posizione forte
contro un'imposizione fiscale che si presentava insostenibile sia per
le aziende che per i cittadini. Invece di anticipare a settembre i
tempi d'approvazione del bilancio preventivo 2013 un posticipo di
solo qualche settimana, senza forzare i termini di legge, oggi si
sarebbero potuti cogliere i benefici del D.L. 102/2013 (ritorno alla
tariffazione TARSU 2012) giustificati da una realtà economica
territoriale ormai arrivata al capolinea, che da tempo ha bisogno di
interventi urgenti e straordinari che aiutino le imprese a
risollevarsi. Sembra
che il nostro comune sia
ispirato da una
logica ragionieristica e burocratica che rischia
di portare tante
imprese ad una lenta agonia ed alla chiusura. La
mancata concertazione con le Associazioni di Categoria
dell'artigianato e del commercio ha fatto si che le imprese e i
cittadini fabrianesi si sono trovati, a 15 giorni dalla scadenza, a
dover far fronte ad una tassa ritenuta unanimemente iniqua e
sproporzionata che fa pagare al contribuente le scelte sbagliate e
l'inefficienza della macchina comunale.
ADESSO
BASTA! LE NOSTRE AZIENDE NON HANNO PIU' RISORSE.
Le
associazioni di categoria CNA, CONFCOMMERCIO e CONFARTIGIANATO di
Fabriano chiedono,
allo scopo di difendere se pur parzialmente gli interessi dei nostri
associati, e garantire in parte le entrate comunali, che
l'amministrazione si faccia carico della rateizzazione della TARES
senza oneri e sanzioni aggiuntive,
tenendo in considerazione le esigenze dei settori maggiormente
colpiti da questa tassa, onde evitare la diserzione di massa del
pagamento del tributo dovuta alla grave situazione finanziaria di
molte aziende e all’impossibilità di accedere in tempi così
stretti al credito. Chiediamo
inoltre, che le amministrazioni comunali del territorio prendano atto
dello “stato
di calamità economica e sociale”
in cui versa la nostra circoscrizione e che il comune di Fabriano,
in quanto capofila, attraverso il consiglio comunale e la giunta
compia
atti concreti per l'ottenimento di questo status
che permetta di accedere e reperire i fondi comunitari per la
coesione e la riconversione delle aree industriali stanziati per il
2014/2020 e sgravare il territorio da una imposizione fiscale
insostenibile.
Le
nostre aziende sono sfinite, non ce la fanno più, meriterebbero
dalla municipalità maggiore attenzione e meno ottusa e inefficiente
burocrazia.
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