giovedì 19 dicembre 2013

"A PROPOSITO DI FATTI, IL TORERO CAMOMILLO" di Marco Ottaviani



La lingua batte dove il dente duole. E penso che sia proprio giunto il momento di suggerire a Joselito Arcioni, che disgiungo dal M5S, un’opportuna cura canalare. (La disgiunzione dal movimento è doverosa nel rispetto di coloro del M5S che hanno supportato il nostro post sulla mozione Paglialunga con "Mi Piace"). Evidentemente deve trattarsi di un fatto personale fra il torero Joselito Camomillo ed il sottoscritto. Quindi, i consiglieri del Polo 3.0 non me ne vorranno se mi permetto di rispondere. Per fare politica, caro il mio torero, non basta avere un comico come luce polare, né è sufficiente un copia incolla di intestazioni nelle mozioni ciclostilate che provengono dalla direzione centrale in cui, almeno, abbi la compiacenza di cassare ciò che non puoi applicare nella nostra Regione ed il nome dell’altro Comune. Per fare politica, caro Sig.Arcioni, occorre studiare. Sono certo infatti che se uno avesse studiato non avrebbe mai presentato emendamenti modificativi ai capitoli del bilancio consuntivo oppure sarebbe riuscito facilmente a salvare l'operatore della diretta streaming, chiedendo semplicemente una votazione separata degli atti; o forse non avrebbe rimarcato più volte che la spending review sui costi del consiglio abbia aumentato le spese quando in realtà le ha oltre che dimezzate. Già il fatto che tu si sia astenuto, mentre il consigliere Romagnoli abbia votato a favore, sulla mia pregiudiziale sulla Casa di Riposo, unica vera azione che avrebbe potuto bloccare il project financing di Sorci, barattandola con l’auspicio di un tuo rappresentante nel CdA, mi aveva insospettito ed il tuo accettare pedissequamente il completo sovvertimento di vostri ordini del giorno, dopo che Sagramola li aveva stravolti e sviliti, lo ha ulteriormente accresciuto; e oggi la mozione su Paglialunga tramuta il sospetto in certezza e ti trasforma ai miei occhi nel vecchio professore della Città Vecchia di De Andrè. Il migliore assist per il Sindaco Sagramola. Nonostante ciò ti scuso perché immaginando i sentimenti che possano aver evocato in te l’elezione a parlamentari di coloro che avevano ricevuto meno consensi all’interno del movimento, sono portato a giustificare la tua acredine nei miei confronti, verso colui, cioè, che ritieni, come più volte asserito, responsabile della lesa maestà, della tua impossibilità a ricoprire ruoli non solo politicamente, più prestigiosi, seppur locali. Ma non voglio scendere al tuo livello poiché è proprio quando si abbandona il campo politico per ingerire in quello personale, come tu hai fatto, che si rivela la propria debolezza politica e per questo, sul piano politico, ti ricordo che Il Polo 3.0 ha esternato le sue considerazioni sulla vostra proposta di un mozione di sfiducia all’assessore Paglialunga e ti ha esortato a desistere da un ulteriore assist al Sindaco. D’altra parte anche in questo caso hai commesso l’ennesimo errore. La tua mozione non è infatti ammissibile all’ordine del giorno, e tantomeno può essere discussa in Consiglio, poiché l’Assessore non è un ruolo elettivo e l’art.52 sulla base del quale chiedi la votazione consigliare, fa riferimento solo a sindaco e presidente del consiglio. Un ulteriore errore - favore a Sagramola. Per questo rispedisco al mittente la definizione del salto della quaglia, con l’accezione meno usuale in campo anticoncezionale, di un figurato coito interrotto: essere lì lì per agguantare l'occasione della vita, e vedersela sfuggire.  E per questo mutuo la frase con cui chiudi il tuo attacco personale al sottoscritto: “Dai ragazzi, FATTI NON PUGNETTE!!!”  Io ho parlato di FATTI; a te, in ragione del tuo salto della quaglia, lascio il RESTO.
Marco Ottaviani

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