Tra modiche e variazioni, fatte o non fatte, gli italiani non sono ancora a conoscenza di quali tasse si ritroveranno a pagare, a partire da oggi, primo ottobre. I disastri di una classe dirigente che non riesce a metter davanti l'Italia ai problemi personali giudiziari o di partito, ha distolto l'attenzione da ciò che veramente conta di più per le tasche dei cittadini. Fossimo stati in altri paesi, probabilmente in queste ore non si faceva altro che parlare dell'aumento dell'IVA e dei rincari che porterebbe, ma l'Italia si sa, è un paese tutto particolare; un paese che non riesce ancora ad essere indipendente dalla volontà personale di un singolo.
Proviamo quindi a riassumere ciò che entrerà in vigore. Da oggi, primo ottobre, l'aliquota IVA aumenterà dal 21 al 22%. Su questo capitolo non si può non dire che è assurdo che nei 805 miliardi di spesa pubblica, non si è riusciti a trovare 1 miliardo per evitarne l'aumento.
Cavallo di battaglia del PDL, l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, sembra molto a rischio, con una stangata media di 383 euro a dicembre.
Infine sulla TARES, nuova tassa dei rifiuti, è pieno caos: allo stato attuale non è chiaro né in che termini sarà determinata l'imposta nei comuni, né i termini di pagamento.
Siamo in balia del caos più totale, ma sembra che non sia un gran problema per il cittadino medio. Tutti tacciono.
Gabriele Pegolo
Nessun commento:
Posta un commento