venerdì 12 aprile 2013

SAGGI, ECCO LE PROPOSTE A NAPOLITANO

I dieci saggi hanno presentato le conclusioni del loro lavoro al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha lasciato le decisioni sul prossimo governo.
Ecco i principali punti:

Adeguato finanziamento partiti inevitabile. «Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica». Lo scrivono i saggi nel loro documento.

Una sola camera. Superare l'attuale bicameralismo perfetto «una delle cause della difficoltà di funzionamento del nostro sistema istituzionale». I saggi propongono che ci sia una sola Camera politica mentre il Senato deve rappresentare le autonomie regionali. Solo la Camera vota la fiducia e ha il voto definitivo sui disegni di legge.

Superare la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema «potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita». È quanto propongono i dieci saggi nel documento conclusivo invitando anche a abolire le circoscrizioni estere.

Per quanto riguarda la commissione economia:

La percentuale delle persone a rischio di povertà o esclusione è salita in Italia è salita di 4 punti in un solo anno: è rimasta stabile intorno al 25% tra il 2005 e il 2010 ed è salita, tra il 2010 e il 2011, al 28,2% «con un aumento di ben 4 anni in un solo anno». Il sistema fiscale italiano ha oggi addirittura dei «disincentivi» per la famiglia che vanno invece «eliminati». Lo scrivono i saggi economici nella loro relazione consegnata al presidente Napolitano. «Da tempo la famiglia italiana - scrivono i saggi - svolge una faticosa funzione di supplenza, al punto da essere considerata il principale 'ammortizzatore socialè del Paese. La crisi ha reso ancora più fragile la condizione delle famiglie, con effetti negativi anche sulla loro capacità di farsi carico di attività di assistenza sia all'interno delle reti familiari, sia verso l'esterno». «Va poi notato che, a seguito dell'allungamento della vita media e al calo della natalità - prosegue la relazione - l'Italia va incontro a squilibri crescenti di natura demografica. Inoltre, il problema della non autosufficienza è destinato a divenire ancora più rilevante». «In questo quadro, si segnala l'opportunità di ripensare l'attuale sistema fiscale - concludono i saggi - allo scopo, da una parte, di riequilibrare l'attuale dinamica demografica, tendendo almeno ad eliminare i disincentivi esistenti, di fatto, per i nuclei familiari».

GP

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