Abbiamo posto le domande dei nostri radioascoltatori ad Emanuele Rossi, Consigliere comunale di Fabriano del partito Sinistra Ecologia e Libertà.
Come vede Emanuele questo stallo politico Italiano e
soprattutto qual'è la ricetta vincente per uscire da questo blocco?
Evitiamo risposte di circostanza e con linguaggio politichese: andiamo
dritto al punto!!!
Lo stallo politico che sta attraversando il
nostro Paese è grave e dannoso. Le notizie di suicidi sono sempre di
più, la crisi economica colpisce tantissime famiglie che vedono, giorno
dopo giorno, sempre più compresso il loro reddito. La politica, nel suo
complesso, non sta dando alcun tipo di risposte a questa tragica
situazione. A mio avviso, oggi necessitiamo di un cambiamento negli
schemi vetusti della politica: sia nel personale, sia nei contenuti. Non
ci salveranno dalla crisi né le proposte di Berlusconi, né i vaffa di
Grillo, né le liturgie del Partito Democratico e di Napolitano; l’unica
soluzione che può risollevare questo paese è quella di investire in un
governo che esprima il meglio della nostra società, penso ad un governo
con all’interno figure come Rodotà, Landini, Zagrebelsky, Gino Stada
ecc. Un esecutivo insomma che sia votato da Pd e Sel, non da Berlusconi e
che apra delle reali contraddizioni dentro il Movimento 5 Stelle. A
quel punto, se Grillo ed i suoi voteranno contro si assumeranno la
responsabilità politica davanti all’Italia intera di non volere il
cambiamento. Ho il timore, però, che la vecchia classe politica e alcuni
autarchici del Movimento 5 Stelle non seguiranno questa strada e
consegneranno il paese in una crisi ancora più nera di quella attuale.
Come aderente in erba di Zero+, vorrei chiedere a Emanuele come mai
negli otto punti enunciati da Sel il primo giorno di legislatura non si
parla di debito, di spesa, di pressione fiscale, di come rilanciare le
PMI. In sostanza, di quali manovre economiche attuare per rilanciare il
Paese?
Sinistra Ecologia e Libertà ha un ottimo programma
elettorale, probabilmente uno dei migliori. Innanzitutto, a mio avviso, è
necessario che l’Italia diventi, a pieno titolo, una democrazia matura:
dal punto di vista dei Diritti Civili e della tenuta dello Stato
Sociale siamo molto indietro rispetto alla media europea. Per
responsabilità di una politica vecchia, conservatrice e priva di alcun
coraggio ci ritroviamo con un’austerità dettata dal governo Monti che ha
affossato la tenuta del reddito, che ha inasprito inutilmente la
pressione fiscale, che ha preso ordini dalla troika europea e
distruggendo il ruolo del pubblico e del comune. Quindi, per ripartire,
dobbiamo valorizzare il nostro ruolo di comunità e ciò significa dare a
tutti, immediatamente, la possibilità di usufruire dei medesimi diritti
sia a livello di status civile, sia di accesso a servizi. Queste
proposte di legge possono e devono essere realizzate in brevissimo
tempo. Per quanto riguarda il tema del Lavoro e del Reddito ritengo
prioritaria una legge sul Reddito Minimo Garantito, un sostegno
economico per disoccupati, inoccupati, precari che possa consentire una
liquidità non vista come assistenza ma come precondizione necessaria per
mettere ognuna di queste categorie sia al riparo dalla crisi, sia nella
condizione di creare attività autonome. Inoltre è necessario recuperare
risorse, per esempio evitando l’acquisto degli F35 e riducendo i costi
della politica, per salvaguardare gli esodati e per la Cig. Oggi
l’Italia, per rilanciare la sua economia, deve investire nelle Energie
Alternative, nella sua bellezza e cultura, con grande rispetto per
l’ambiente naturale. Diritti, Welfare e Lavoro sono le priorità.
Aggiungo che è necessario che le aziende che delocalizzano usufruendo finanziamenti pubblici, siano costrette a
lasciare i mezzi di produzione nei territori in modo che gli operai
possano dar vita a forme di autogestione dell’impresa, creando
cooperative, guardando a modelli già esistenti in altri paesi.
Un commento sulle parlamentari/senatrici del M5S?
Come
ho scritto sulla vostra pagina Facebook, il M5S ha avuto il merito di
ribaltare il tavolo e rimescolare le carte di una politica vecchia,
stanca e dannosa. Personalmente trovo questo di merito nel movimento,
oltre che la convergenza su singole tematiche, per il resto ritengo che
Grillo e parte del suo entourage siano da silenziare. Oggi c’è la
possibilità di creare un vero terremoto politico, di cambiare tutti gli
schemi, di osare ed invece mi accorgo che, giorno dopo giorno, spero di
essere smentito nel breve futuro, il M5s si stia caratterizzando sempre
più come una forza autarchica. Detto questo, non condivido assolutamente
le dichiarazioni della senatrice del M5s Serena Fucksia contro la
neoeletta Presidente della Camera Laura Boldrini. Avere un buon
curriculum, aver girato il mondo per aiutare profughi e rifugiati ed
avere avuto il sostegno della sua famiglia non sono cose negative e non
riesco a comprendere il perché di quelle esternazioni, sinceramente mi
hanno lasciato un pò, usando un eufemismo, basito.
Napolitano
ha nominato i 10 "saggi". Cosa ne pensa Sel? Possibile che l'unica
soluzione sia tornare alle urne (con i suoi costi) e con la stessa legge
elettorale ?
I 10 saggi scelti da Napolitano, tra l’altro senza
considerare minimamente la presenza femminile al loro interno, sono
l’ennesima sottolineatura delle scelte conservatrici operate nel tempo
dal nostro Presidente della Repubblica. Con la nomina di Laura Boldrini,
che ho avuto modo di conoscere e con la quale pochi giorni fa abbiamo
avuto un incontro, si era cominciato a tracciare un cammino di
rinnovamento del personale politico, mettendo al centro la buona
politica e non il manuale Cencelli. Percorso che, con la scelta di
questi 10 saggi da parte di Napolitano, si è incrinato di nuovo. La
soluzione potrebbe essere quella di ritornare alle urne, ma con questa
tremenda legge elettorale non credo che il risultato finale garantirà la
governabilità. La soluzione che ritengo più valida è quella che ho in
parte risposto nella prima domanda. Bersani deve fare un passo indietro e
dopo la nomina del prossimo Presidente della Repubblica provare la
creazione di un Governo senza vecchie cariatidi politiche ma con i nomi
migliori della nostra società civile. Un Governo che presti attenzione
al Lavoro, ai Diritti e al Welfare, un governo del vero cambiamento che
se il M5S non voterà avrà, agli occhi di tutta l’opinione pubblica, la
responsabilità di riportare il Paese alle urne tradendo l’idea del
cambiamento. Oggi è necessario fare i fatti, questa ingovernabilità
attuale è conservatrice, reazionaria e dannosa. Bisogna rilanciare, con
coalizioni di scopo, la reale modifica dell’esistente, sia a Roma, sia,
nel nostro piccolo, a Fabriano.
Marco Antonini
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