Radio Gold Bottoni
giovedì 25 aprile 2013
ENRICO LETTA: IL FIGLIOCCIO DI FRANCESCO MERLONI di Alessandro Mosce'
E così la spunta Enrico Letta, nuovo capo di un governo che certamente si farà entro domenica. Non esistono alternative, pena lo scioglimento delle Camere e le dimissioni di Re Giorgio. Napolitano non ammetterà passi falsi, stavolta. Letta ha accettato prendendo sulle spalle una grande responsabilità per questo stallo politico che non può continuare. È salito al Colle alle 12.30 di mercoledì 24 aprile con la sua auto. “Mi assumo l’impegno perché penso che l’Italia abbia bisogno di risposte, specie quella parte del paese che soffre e non ha un lavoro. L’emergenza giovani sarà una priorità”, ha precisato. Il Pd vorrebbe un governo scolorito, il Pdl un governo politico con figure di primo piano indicate direttamente da Berlusconi. Enrico Letta è nipote di Gianni, luogotenente del Cavaliere: nonostante i 47 anni ancora da compiere, la sua carriera politica è già fitta di incarichi. Dal 1991 al 1995 è stato Presidente dei giovani del Partito Popolare europeo. E quindi Ministro per le Politiche Comunitarie del Governo D’Alema (1998). All’epoca il più giovane Ministro della storia della Repubblica. Ha iniziato entrando nella politica nazionale dalla porta principale. Pupillo di Francesco Merloni più che di Andreatta e Ciampi, si è visto spesso a Fabriano. Si scava nei suoi interessi ed emergono la passione per il Milan, per il subbuteo e per Dylan Dog. Sarà difeso, protetto, assecondato. Dopo il suo intervento ha preso la parola il Presidente Napolitano confermando la via delle larghe intese come l’unica percorribile. E ha ribadito l’ennesimo appello ai partiti perché finalmente dispieghino la massima collaborazione. Ma non solo loro. Ha anche aggiunto di confidare che tutti cooperino, anche i mezzi di informazione, per creare un clima di massima distensione piuttosto che alimentare vecchie tensioni. Re Giorgio ha voluto precisare di aver scelto il nome di Enrico Letta in completa autonomia: “Dai partiti, già predisposti a collaborare, non sono state poste pregiudiziali sul nome e mi è stata data tutta la libertà e la massima autonomia di azione”. Non c’è più tempo per i litigi. Non c’è più tempo per assecondare le correnti interne al Pd. Si deve agire, adesso. Enrico Letta dice che il governo non nascerà a tutti i costi. Siamo convinti dell’esatto contrario. Scioglierà la riserva e tornerà al Colle con la lista dei ministri, presumibilmente diciotto. Nella terra incognita, come l’ha definita, uscirà rinfrancato.
Alessandro Moscè
Direttore Editoriale
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