Una fila di posti riservati deserta. Questa è l'immagine forte uscita dal Consiglio Comunale del 20 ottobre. Il dialogo ed il confronto tanto auspicato con le realtà produttive locali non c'è stato. Molto critiche le considerazioni espresse all'interno dell'ordine del giorno, dove viene sottolineata la chiusura al dialogo da parte dei gruppi industriali e la fine del modello di sviluppo fabrianese. Quella che poteva essere una occasione di chiarezza e manifestazione di interesse nei confronti del territorio si è trasformata in una fila di poltrone senza padrone. I lavori nonostante queste pesanti assenze sono partiti con le dichiarazioni dei consiglieri comunali, intervenuti a difesa di un tessuto produttivo che non deve essere prosciugato. Gli accenti sono stati ovviamente diversi, ma nessuno si è tirato indietro, portando esperienze personali e storie vicine al proprio impegno. Non è passato inosservato l'intervento dei ragazzi del centro sociale Fabbri, armati di comunicati e striscione hanno provocato la sospensione del consiglio accusando politici ed imprenditori. La dimostrazione si è conclusa con la lettura del comunicato distribuito ai cittadini presenti all'Oratorio della carità. I lavori sono poi ripresi con gli ultimi interventi previsti senza ulteriori interruzioni. Nella giornata di oggi non è stato possibile compiere il "monitoraggio e la salvaguardia dell'occupazione" come da ordine del giorno, è stato possibile osservare solamente delle poltrone vuote.
Nessun commento:
Posta un commento