mercoledì 30 aprile 2014

FABRIANO. INDESIT SCATTA DI NUOVO LA CASSA INTEGRAZIONE

Sette giorni di cassa integrazione ad Albacina. Due a Melano. Questo quanto deciso l'altro giorno nella riunione fra il management della Indesit e le Rsu dei due stabilimenti. L'utilizzo di questo ammortizzatore sociale è previsto nell'ambito degli accordi per il piano di riorganizzazione sottoscritto nel dicembre del 2013. Ad Albacina questa settimana si lavorerà fino a domani. Infatti il primo stop alle linee di produzione è previsto per venerdì 2 maggio. Gli altri giorni sono il 9, il 15 e 16, il 23, il 29 e 30. A Melano la chiusura produttiva dello stabilimento è prevista per venerdì prossimo e per il 30 maggio. A tutto ciò si aggiunge anche l'utilizzo del contratto di solidarietà valido per un anno.Dovrebbe invece slittare alla prossima settimana l'incontro fra azienda e sindacati sulla mobilità incentivata. Da stabilire le somme e le modalità attuative. In base all’esito del summit saranno poi fissate le date per le assemblee di fabbrica per riferire alle tute blu gli esiti della riunione. La prossima settimana inoltre (il 6 in prima e il 7 in seconda convocazione) si svolgerà a Fabriano l'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio. Non è escluso che in quella sede si parli anche dello stato di avanzamento della ricerca di partnership che il socio di maggioranza, Fineldo, ha avviato. Secondo quanto dichiarato da Whirpool si è aperta la fase della data room. Oltre alla multinazionale americano dovrebbero essere in questa fase anche i cinesi della Haier e i tedeschi della Bosch-Siemens. In casa ex Ardo invece si aprono timidissimi spiragli per la proroga della cassa integrazione straordinaria per i 1.523 lavoratori rimasti fuori dal processo produttivo in seguito all'acquisizione dell'asset del bianco della Antonio Merloni spa da parte della Jp Industries. La cassa scadrà il 12 maggio, dopodiché per 1.523 persone (900 del Fabrianese, le altre dell’Umbria) scatterà la mobilità. Ma i sindacati stanno intensificando gli sforzi per ottenere un altro periodo di cassa straordinaria, soprattutto tenendo conto del fatto che nel Fabrianese e nelle aree limitrofe maggiormente tartassate dalla crisi della Antonio Merloni la ripresa economica sembra davvero molto lontana. In questi ultimi giorni sarebbero emersi dei piccoli margini per cercare di riaprire un discorso che fino a poco tempo fa sembrava definitivamente chiuso. In sostanza si tratterebbe di una cassa in deroga nazionale, i cui contenuti e le cui forme sarebbero tuttora in fieri. Il tentativo appare molto difficile, ma le parti sociali stanno cercando di verificare ogni minima possibilità di agganciare un treno che potrebbe rivelarsi assai importante per i 1.523 lavoratori. (Il Messaggero)

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