Giorgi:
“Norme ben specifiche che salvaguardano la fauna ittica e tutelano
l’ambiente”
La
Giunta regionale, su iniziativa dell’assessore alla Pesca sportiva,
Paola Giorgi, ha approvato il calendario regionale piscatorio 2014 e
il tesserino di pesca.
“Consente
la pratica della pesca – rileva Paola Giorgi - secondo norme ben
specifiche che salvaguardano la fauna ittica e tutelano l’ambiente.
Il calendario regionale disciplina gli attrezzi, le esche e i sistemi
di pesca, le dimensioni minime di cattura, i periodi e gli orari di
divieto di pesca e il numero dei capi prelevabili in relazione alle
diverse specie ittiche, le modalità da osservare nell’esercizio
della pesca. Stabilisce le attività di pesca specifiche, i
divieti e le limitazioni. L’approvazione è concordata, infatti è
avvenuta dopo aver ottenuto il parere favorevole delle
Amministrazioni provinciali e delle Associazioni piscatorie“.
Le
acque interne della Regione sono distinte in tre categorie: A, B, C.
La prima è di pregio dal punto di vista ittiofaunistico e
prevalentemente popolata da salmonidi e la seconda è a popolazione
mista; entrambe sono sottoposte a regime di pesca controllata. La
categoria C riguarda acque popolate da ciprinidi.
Nelle
sole acque di categoria A è stato istituito il riposo biologico nei
giorni di martedì e venerdì per l’intera stagione di pesca ed è
obbligatorio utilizzare ami con ardiglione schiacciato o senza. La
pesca può essere esercitata con una sola canna da una
lenza con un solo amo e utilizzando esche naturali e artificiali
(mosche, spinning, cucchiaino…) con massimo di tre ami.
Limitazioni
sono stabilite circa l’uso delle esche ed è vietata la
pasturazione.
Nelle
acque di categoria C è possibile pescare con due canne, con un solo
amo ciascuna, a meno che si tratti di pesca al lancio con esca
artificiale. Non ci sono limitazioni all’uso di esche o
all’attività di pasturazione che va effettuata comunque
utilizzando al massimo due chili di prodotto.
Nelle acque regionali è consentita la cattura della la trota oltre i 22 cm, della trota lacustre, il coregone e la tinca oltre i 30 cm., il barbo e il cefalo oltre i 20 cm., il cavedano e il persico reale oltre i 18 cm., la chieppa oltre i 25 cm. e il luccio e la carpa oltre i 40 cm. Le carpe di oltre 65 cm andranno immediatamente rilasciate sul posto.
Nelle acque regionali è consentita la cattura della la trota oltre i 22 cm, della trota lacustre, il coregone e la tinca oltre i 30 cm., il barbo e il cefalo oltre i 20 cm., il cavedano e il persico reale oltre i 18 cm., la chieppa oltre i 25 cm. e il luccio e la carpa oltre i 40 cm. Le carpe di oltre 65 cm andranno immediatamente rilasciate sul posto.
La
pesca alla trota di tutte le varietà è consentita a partire dal 23
febbraio fino al 5 ottobre. E’ vietata la pesca del coregone dal 15
dicembre al 15 gennaio, del luccio dal 15 febbraio al 15 marzo, della
carpa e della tinca dal primo al 30 giugno, del persico reale dal
primo marzo al 30 aprile e della cheppia dal 15 maggio al 15 giugno.
In
tutte le acque interne della regione l’esercizio della pesca è
consentito da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il
tramonto, per un massimo di cinque capi di salmonidi catturabili
giornalmente.
Nelle
acque di categoria A è vietata ogni forma di pesca di qualsiasi
specie ittica dopo la chiusura della pesca alla trota, mentre in
quelle di categoria B, dopo la chiusura alla trota, è consentito
pescare altre specie ittiche fino al 23 novembre 2013.
Chi
esercita l’attività piscatoria nelle acque di categoria A e B,
oltre alla licenza, deve essere in possesso del tesserino, valido per
l’intero territorio regionale, rilasciato dalla Provincia di
residenza, su cui annotare la giornata di pesca e i capi di salmonidi
catturati.
Tra i
divieti, quello della pesca al gambero, dello scazzone, del granchio
di fiume, della lampreda padana, dell’anguilla. E’ vietato
abbandonare esche, pasture o pesci lungo la sponda, sui greti e in
genere nell’alveo dei corsi d’acqua.
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