La strana alleanza
PD-PDL, con la complice astensione di SEL, ha sferrato in senato il primo,
duro, attacco alla storica legge quadro sulle aree protette, fortemente voluta
dal mondo ambientalista e che ha consentito di avviare, per la prima volta, una
seria politica di tutela e conservazione della biodiversità nel nostro Paese.
L’aula del Senato ha infatti approvato l’urgenza di una proposta di legge di
riforma della legge sui parchi giudicata inadeguata e pericolosa da molte
associazioni ambientaliste. Un eventuale intervento normativo in materia
dovrebbe avvenire solo dopo un’attenta e ponderata riflessione e non è
accettabile l’utilizzo di corsie preferenziali regolamentari con il solo
obiettivo di strozzare il dibattito parlamentare. Le proposte in discussione al
Senato rischiano di alterare gli equilibri tra i pur legittimi interessi
particolari e privati e l’esigenza di tutela ambientale e di corretta gestione
del patrimonio naturale che i parchi rappresentano. Non è un caso che, con
l’alibi del controllo della fauna selvatica, si cerchi di aprire la porta
all’attività venatoria nelle aree protette, stravolgendone completamente
l’impostazione culturale. Un intervento sul sistema delle aree protette in
Italia non dovrebbe prescindere dal riconoscimento del ruolo fondamentale dei
parchi e dal ripristino di adeguate risorse economiche, mentre i governi che si
sono succeduti negli ultimi anni, non hanno fatto altro che apportare continui
tagli, mettendo a rischio la funzionalità, se non proprio la sopravvivenza,
degli enti parco. Il Movimento Cinque Stelle farà il possibile per impedire che
passi la “controriforma” della legge sui parchi e si batterà sia al Senato sia
alla Camera per mantenere – e se possibile rafforzare – un quadro normativo che
faccia della tutela dell’ambiente, come confermato da numerose sentenze della
Corte Costituzionale, un valore prevalente.
Commissione Ambiente e Commissione Agricoltura M5S Camera e Senato
Nessun commento:
Posta un commento