giovedì 25 luglio 2013

FLI MATELICA AL SEGRETARIO PDL: "LE INDUSTRIE INSALUBRI SONO INCONCILIABILI CON LA CITTA'"



Riceviamo e pubblichiamo.
 
Dopo attenta lettura del comunicato stampa del segretario del Pdl Lucernoni, che torna sulla questione delle RIR industrie insalubri, che ricostruisce la vicenda secondo il suo soggettivo metro di giudizio, vogliamo ricordare per l’ennesima volta, e forse ormai anche a noia che la posizione sulla questione che ha tenuto per mesi la vicenda sulla stampa e caratterizzato  numerosi consigli comunali anche aperti, oltre che aver dato luogo alla nascita di numerosi comitati contrari, da parte di Fli Matelica, era riferito ad una visione relativa allo sviluppo armonioso di questa cittadina. Promuovere le industrie insalubri ad alto rischio rilevante sottoposta alla legge Seveso per noi  rappresenta una posizione non condivisibile per le caratteristiche di questo territorio che ha investito nell’alta qualità dell’agricoltura e della viticoltura. Il verdicchio DOC di Matelica può non piacere, il gusto è soggettivo, ma é una realtà che produce economia e che ha risentito pochissimo rispetto ad altri settori della crisi, che vince premi internazionali ed é comunque un elemento che non solo caratterizza questo territorio rendendolo Unico nel mondo ma che anche attraverso l'indotto produce economia e posti di lavoro, e che invece di essere ostacolato dovrebbe essere promosso valorizzato e aiutato. Di logica chiunque comprenderebbe che le industrie insalubri RIR  sono INCONCILIABILI  con il sistema dell’alta qualità agricola ed enogastronomica e viticoltura. Ora accusare chi ha sostenuto una posizione opposta a quella del Pdl e della maggioranza di questa amministrazione di non voler tutelare l'occupazione non so su che basi si possa affermare. Perché per inverso allora si potrebbe sostenere che chi vuole le industrie insalubri RIR  sottoposte alla legge seveso, presumibilmente potrebbe danneggiare il "sistema agricolo dell’alta qualità " e il sistema "Verdicchio DOC " inconciliabili con le insalubri RIR sottoposte alla seveso. Industrie che danneggerebbero le uniche strutture che hanno retto meglio alla crisi come si può apprendere dallo stesso enologo Potentini, esperto del settore, in vari interventi da lui fatti sull’argomento. La crisi ha colpito tutti i territori, nessuno lo può disconoscere, ma Matelica a differenza di altri comuni limitrofi, é una cittadina che ha risorse da tutelare e promuovere che altri non hanno e che con progetti appropriati possono dar luogo ad occupazione. Progetti della comunità europea e fondi a cui attingere proprio riferiti al settore della così detta green Economy, che sta diventando sempre più una risorsa per sconfiggere la crisi, lo si apprende da numerosi convegni anche internazionali. Un importante convegno  tra l'altro si sta svolgendo a  Barcellona dal titolo Smart City Expo 2013, confronto globale su modelli di innovazione: la sostenibilità energetica, la gestione delle risorse idriche, un impatto ambientale positivo, il trattamento efficiente dei rifiuti e la riduzione concreta dell’inquinamento e nuove attività agricole che fanno economia. A tal proposito invito il coordinatore del Pdl  a leggere qualche documento della comunità europea sull’argomento che probabilmente gli sarà sfuggito. "Quindi ribadiamo per l’ennesima volta che essere contrari alle industrie insalubri RIR non é una questione personale contro una amministrazione o una battaglia così detta ecologica,  ma una DIVERSA VISIONE DI SVILUPPO per questa cittadina e riferita esclusivamente  alle caratteristiche di questa cittadina." In ultimo vorrei sottolineare un punto che a mio modesto avviso non deve essere sottovalutato. Accusare i partiti e i movimenti che hanno preso una posizione contraria alle RIR Seveso affermando che hanno scatenato un finimondo tanto da far rinunciare due imprenditori all' acquisto di un paio di lotti di terreni, che non avevano ad oggetto le rir, come sostiene  Lucernoni, se non erano interessati a costituire un industria insalubre RIR non si comprende la rinuncia, o per meglio dire non si comprende la rinuncia cosi come la pone il coordinatore del PDL, considerando le normali dinamiche economiche che caratterizzano le procedure legali che interessano tale settore, che tutelano le procedure, dal punto di vista amministrativo. Parlare infine di posti di lavoro che si sarebbero persi, scrivendo nero su bianco il numero degli stessi senza neanche un progetto presentato  in Comune, su cui porre l'attenzione, ci sembra un po' azzardato. Le opinioni dovrebbero basarsi su fatti concreti, reali, tangibili. Perciò evitiamo strumentalizzazioni inutili. La questione può essere riassunta in  due righe. Ci sono fondamentalmente due opposte visone di sviluppo per questa cittadina. Coloro che, presumibilmente,  vogliono stravolgere l'attuale indirizzo politico di sviluppo, promuovendo la possibilità di poter sviluppare industrie insalubri RIR che mal si conciliano con l’alta qualità agricola che ha rappresentato Matelica fin ora e mal si conciliano  con la struttura territoriale della cittadina, e coloro  che sono volti allo sviluppo armonioso a tutela del territorio dei prodotti tipici locali e delle tante altre risorse storico culturali che gode e caratterizza Matelica, che con opportuni progetti creano e creeranno economia. Ricordiamo infine  al coordinatore del Pdl che la battaglia in comune e in provincia aveva anche ad oggetto la procedura usata dall’attuale maggioranza, su cui la stessa provincia si é pronunciata stracciando parte del comma tanto contesto nelle varie osservazioni opposizioni presentate. Esistono norme comunitarie che se recepite devono essere rispettate. E questo é stato chiesto nelle varie osservazioni mozioni presentate: semplicemente di rispettare norme esistenti per ciò che riguarda queste particolari tipi di aziende, delicate e complesse da gestire per definizione, senza inseguire "scorciatoie" per abbattere i tempi di realizzazione. Chiedere di seguire le normali procedure previste dalla legge per tale "particolare" settore non può essere interpretato come un atto contrario all’occupazione. La crisi è indubbiamente un fardello per i grandi ma anche é soprattutto  per i piccoli comuni, in un momento dove anche le istituzioni vivono momenti di cambiamenti, quindi è evidente che le soluzioni sono complicate e complesse da trovare, ma le scelte politiche devono essere elastiche e basarsi al caso concreto. Una soluzione per un comune non é detto che lo sia per un altro comune. Certe scelte importanti come la "modifica di un indirizzo politico strutturale come questo" vanno ponderate con i giusti tempi, essere frutto di concertazione con tutte le parti coinvolte, cittadini, organizzazioni e naturalmente con i professionisti del settore,  prima di presentare magari progetti o varianti che diano possibilità di questo tipo. Probabilmente se fossero state sentite le organizzazioni del settore che da scelte di questo tipo sarebbero le più danneggiate presumibilmente, non si sarebbero verificate tutte le manifestazioni in piazza che hanno mobilitato tante persone contrarie. Concludo ribadendo un concetto che da sempre sottolineo sulla vicenda: la storia di un paese non si svende neanche in tempo di crisi.
 
Fli Matelica

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