Riceviamo e pubblichiamo.
Dopo attenta
lettura del comunicato stampa del segretario del Pdl Lucernoni, che torna sulla
questione delle RIR industrie insalubri, che ricostruisce la vicenda secondo il
suo soggettivo metro di giudizio, vogliamo ricordare per l’ennesima volta, e
forse ormai anche a noia che la posizione sulla questione che ha tenuto per
mesi la vicenda sulla stampa e caratterizzato numerosi consigli comunali
anche aperti, oltre che aver dato luogo alla nascita di numerosi comitati
contrari, da parte di Fli Matelica, era riferito ad una visione relativa allo
sviluppo armonioso di questa cittadina. Promuovere le industrie insalubri ad alto rischio
rilevante sottoposta alla legge Seveso per noi rappresenta una posizione
non condivisibile per le caratteristiche di questo territorio che ha investito
nell’alta qualità dell’agricoltura e della viticoltura. Il verdicchio DOC
di Matelica può non piacere, il gusto è soggettivo, ma é una realtà che
produce economia e che ha risentito pochissimo rispetto ad altri settori della
crisi, che vince premi internazionali ed é comunque un elemento che non solo
caratterizza questo territorio rendendolo Unico nel mondo ma che anche
attraverso l'indotto produce economia e posti di lavoro, e che invece di essere
ostacolato dovrebbe essere promosso valorizzato e aiutato. Di logica chiunque
comprenderebbe che le industrie insalubri RIR sono INCONCILIABILI
con il sistema dell’alta qualità agricola ed enogastronomica e
viticoltura. Ora accusare chi ha sostenuto una posizione opposta a quella del
Pdl e della maggioranza di questa amministrazione di non voler tutelare l'occupazione non so su che basi si possa affermare. Perché per inverso
allora si potrebbe sostenere che chi vuole le industrie insalubri RIR sottoposte
alla legge seveso, presumibilmente potrebbe danneggiare il "sistema
agricolo dell’alta qualità " e il sistema "Verdicchio DOC "
inconciliabili con le insalubri RIR sottoposte alla seveso. Industrie che
danneggerebbero le uniche strutture che hanno retto meglio alla crisi come si
può apprendere dallo stesso enologo Potentini, esperto del settore, in vari
interventi da lui fatti sull’argomento. La crisi ha colpito tutti i
territori, nessuno lo può disconoscere, ma Matelica a differenza di altri
comuni limitrofi, é una cittadina che ha risorse da tutelare e promuovere che
altri non hanno e che con progetti appropriati possono dar luogo ad occupazione.
Progetti della comunità europea e fondi a cui attingere proprio riferiti al
settore della così detta green Economy, che sta diventando sempre più una
risorsa per sconfiggere la crisi, lo si apprende da numerosi convegni anche
internazionali. Un importante convegno tra l'altro si sta svolgendo
a Barcellona dal titolo Smart City Expo 2013, confronto globale su
modelli di innovazione: la sostenibilità energetica, la gestione delle
risorse idriche, un impatto ambientale positivo, il trattamento efficiente dei
rifiuti e la riduzione concreta dell’inquinamento e nuove attività agricole
che fanno economia. A tal proposito invito il coordinatore del Pdl a
leggere qualche documento della comunità europea sull’argomento che
probabilmente gli sarà sfuggito. "Quindi ribadiamo per l’ennesima volta
che essere contrari alle industrie insalubri RIR non é una questione personale
contro una amministrazione o una battaglia così detta ecologica, ma una
DIVERSA VISIONE DI SVILUPPO per questa cittadina e riferita esclusivamente
alle caratteristiche di questa cittadina." In ultimo vorrei
sottolineare un punto che a mio modesto avviso non deve essere sottovalutato.
Accusare i partiti e i movimenti che hanno preso una posizione contraria alle
RIR Seveso affermando che hanno scatenato un finimondo tanto da far rinunciare
due imprenditori all' acquisto di un paio di lotti di terreni, che non avevano
ad oggetto le rir, come sostiene Lucernoni, se non erano interessati a
costituire un industria insalubre RIR non si comprende la rinuncia, o per
meglio dire non si comprende la rinuncia cosi come la pone il coordinatore del
PDL, considerando le normali dinamiche economiche che caratterizzano le
procedure legali che interessano tale settore, che tutelano le procedure, dal
punto di vista amministrativo. Parlare infine di posti di lavoro che si
sarebbero persi, scrivendo nero su bianco il numero degli stessi senza neanche
un progetto presentato in Comune, su cui porre l'attenzione, ci sembra un
po' azzardato. Le opinioni dovrebbero basarsi su fatti concreti, reali,
tangibili. Perciò evitiamo strumentalizzazioni inutili. La questione può essere
riassunta in due righe. Ci sono fondamentalmente due opposte visone di
sviluppo per questa cittadina. Coloro che, presumibilmente, vogliono
stravolgere l'attuale indirizzo politico di sviluppo, promuovendo la
possibilità di poter sviluppare industrie insalubri RIR che mal si conciliano
con l’alta qualità agricola che ha rappresentato Matelica fin ora e mal si
conciliano con la struttura territoriale della cittadina, e
coloro che sono volti allo sviluppo armonioso a tutela del
territorio dei prodotti tipici locali e delle tante altre risorse storico
culturali che gode e caratterizza Matelica, che con opportuni progetti creano e
creeranno economia. Ricordiamo infine al coordinatore del Pdl che la
battaglia in comune e in provincia aveva anche ad oggetto la procedura usata
dall’attuale maggioranza, su cui la stessa provincia si é pronunciata
stracciando parte del comma tanto contesto nelle varie osservazioni opposizioni
presentate. Esistono norme comunitarie che se recepite devono essere rispettate.
E questo é stato chiesto nelle varie osservazioni mozioni presentate:
semplicemente di rispettare norme esistenti per ciò che riguarda queste
particolari tipi di aziende, delicate e complesse da gestire per definizione,
senza inseguire "scorciatoie" per abbattere i tempi di realizzazione.
Chiedere di seguire le normali procedure previste dalla legge per tale
"particolare" settore non può essere interpretato come un atto
contrario all’occupazione. La crisi è indubbiamente un fardello per i grandi ma
anche é soprattutto per i piccoli comuni, in un momento dove anche le
istituzioni vivono momenti di cambiamenti, quindi è evidente che le soluzioni
sono complicate e complesse da trovare, ma le scelte politiche devono essere
elastiche e basarsi al caso concreto. Una soluzione per un comune non é detto
che lo sia per un altro comune. Certe scelte importanti come la "modifica
di un indirizzo politico strutturale come questo" vanno ponderate con i
giusti tempi, essere frutto di concertazione con tutte le parti coinvolte,
cittadini, organizzazioni e naturalmente con i professionisti del settore,
prima di presentare magari progetti o varianti che diano possibilità di
questo tipo. Probabilmente se fossero state sentite le organizzazioni del
settore che da scelte di questo tipo sarebbero le più danneggiate
presumibilmente, non si sarebbero verificate tutte le manifestazioni in piazza
che hanno mobilitato tante persone contrarie. Concludo ribadendo un concetto
che da sempre sottolineo sulla vicenda: la storia di un paese non si svende
neanche in tempo di crisi.
Fli Matelica
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