lunedì 15 luglio 2013

COMUNICATO "ALLA SCOPERTA DEL FIUME GIANO"


Amareggiati  in quanto le 1.000 firme raccolte avrebbero dovuto condurre ad un consglio comunale, vero organo collegiale della città, e non ad un semplice incontro pubblico, siamo comunque qui, come Comitato, a dibattere con spirito positivo e propositivo. L’appalto attualmente in via di assegnazione, se da un lato è un bene in quanto grazie al collettamento degli scarichi fognari del centro risolverà gran parte dei problemi di igiene che portarono alla copertura nel 1958, dall’altra segue logiche antiquate e deleterie quali lo spropositato utilizzo di cemento e calcestruzzo, per di più all’interno di un centro storico e dell’alveo di un fiume, logiche che contestiamo con forza.

Abbiamo inoltre preso atto di come il teorema della sicurezza, per mesi addotto a motivazione della ritombatura e da noi contestato fin dall’inizio, sia venuto meno: esiste infatti oggi uno studio idraulico che smentisce l’iniziale relazione Mancinelli.

Anziché presentare alternative, l’amministrazione comunale continua oggi inspiegabilmente a sostenere una soluzione che la città ampiamente e trasversalmente non vuole.

Fabriano ha infatti sempre di più dimostrato in questi mesi, e oggi più che mai, di voler riscoprire anche in chiave turistica le sue bellezze, il suo fiume e lo storico ponte dell’Aèra, (che, ricordiamolo, compare fin dal XIII secolo nello stemma comunale ed è un monumento di interesse nazionale degno della massima tutela) riscoprirli non soltanto in quanto patrimonio storico-paesaggistico ma, anche e soprattutto, come simboli della nostra identità da cui ripartire per una visione futura della città.

Il prospettato intervento ai ponti storici con calcestruzzo e fibre di carbonio è incomprensibile quanto irreversibile e a detta di tecnici qualificati anche inutile: lungi dall’andare nell’auspicabile direzione del restauro conservativo e del miglioramento sismico, rischia di far perdere per sempre a tutti noi e alle future generazioni questi beni.

Come comitato diciamo quindi fermamente che l’unica soluzione possibile deve prevedere:

1.      una TOTALE E IRREVERSIBILE SCOPERTURA DEL GIANO.

 

2.      un INTERVENTO AI PONTI STORICI CHE NON SIA INVASIVO E DANNOSO PER GLI STESSI.

Affinché questo avvenga adotteremo tutti i metodi possibili impiegando ogni nostra energia, nella speranza che questa sera i politici locali recepiscano finalmente le istanze della città senza che si sia costretti a portare la questione in ambiti nazionali.

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