Crede di scaricare da internet un cartone animato e finisce sotto
processo per pedofilia. Al centro della vicenda un 30enne di Cartoceto,
che giorni fa è stato rinviato a giudizio dal gip di Ancona con l'accusa di
detenzione di materiale pedopornografico.
Nel suo pc, gli investigatori hanno trovato un filmato hard con protagonisti due minorenni. L'imputato, difeso dall'avvocato Antonella Speranzini, ha sempre rigettato l'accusa, sostenendo che quel filmato era finito nel suo computer per caso. Credeva fosse un film animato e non l'avrebbe mai visto. Ma per l'accusa il giovane avrebbe sia scaricato che condiviso con altri utenti materiale hard in cui si vedevano fare sesso dei minorenni. Il tutto attraverso il sistema peer-to-peer. Cioè tramite canali web che consentono ai naviganti di scaricare file messi in rete da altri e che contemporaneamente permettono agli altri di accedere ai propri. Insomma il pesarese avrebbe scambiato sul web materiale pedopornografico. E quando nel febbraio del 2011 è scattato il blitz in casa sua, i militari della Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato tutto. L'operazione è scattata quando gli investigatori hanno avuto la certezza che il pesarese aveva avviato il download di un filmato pedopornografico. Un video che l'imputato aveva agganciato dal disco di un altro presunto pedofilo di Bologna, che gli inquirenti tenevano già d'occhio. A quel punto i finanzieri sono intervenuti anche a Cartoceto, dove hanno sequestrato tutti i supporti informatici del 30enne. Nel computer è stato trovato di tutto. Ma nulla di irregolare. Se non quel singolo filmato in cui si vedrebbero due bambini di otto anni, presumibilmente di etnia russa, avere rapporti proibiti. Da lì la denuncia. Adesso il 30enne finirà sotto processo. La prima udienza è già fissata per il prossimo 20 settembre al tribunale di Pesaro. Infatti ieri il giudice ha accettato l'istanza del legale difensore, che ha chiesto e ottenuto l'incompetenza del tribunale dorico. (Il Messaggero)
Nel suo pc, gli investigatori hanno trovato un filmato hard con protagonisti due minorenni. L'imputato, difeso dall'avvocato Antonella Speranzini, ha sempre rigettato l'accusa, sostenendo che quel filmato era finito nel suo computer per caso. Credeva fosse un film animato e non l'avrebbe mai visto. Ma per l'accusa il giovane avrebbe sia scaricato che condiviso con altri utenti materiale hard in cui si vedevano fare sesso dei minorenni. Il tutto attraverso il sistema peer-to-peer. Cioè tramite canali web che consentono ai naviganti di scaricare file messi in rete da altri e che contemporaneamente permettono agli altri di accedere ai propri. Insomma il pesarese avrebbe scambiato sul web materiale pedopornografico. E quando nel febbraio del 2011 è scattato il blitz in casa sua, i militari della Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato tutto. L'operazione è scattata quando gli investigatori hanno avuto la certezza che il pesarese aveva avviato il download di un filmato pedopornografico. Un video che l'imputato aveva agganciato dal disco di un altro presunto pedofilo di Bologna, che gli inquirenti tenevano già d'occhio. A quel punto i finanzieri sono intervenuti anche a Cartoceto, dove hanno sequestrato tutti i supporti informatici del 30enne. Nel computer è stato trovato di tutto. Ma nulla di irregolare. Se non quel singolo filmato in cui si vedrebbero due bambini di otto anni, presumibilmente di etnia russa, avere rapporti proibiti. Da lì la denuncia. Adesso il 30enne finirà sotto processo. La prima udienza è già fissata per il prossimo 20 settembre al tribunale di Pesaro. Infatti ieri il giudice ha accettato l'istanza del legale difensore, che ha chiesto e ottenuto l'incompetenza del tribunale dorico. (Il Messaggero)
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