VERTICE
A FABRIANO. Arrivano due ministri, la Indesit Company si fa bella. Ed è pronta a illustrare il progetto di investimenti per il futuro. Si intitola "Made it - Investire nel futuro" l'iniziativa fissata per oggi allo stabilimento della Indesit di Albacina. Sono attesi anche i ministri Federica Guidi (Sviluppo economico) e Giuliano Poletti (Lavoro e Politiche sociali), il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi, il governatore delle Marche Gian Mario Spacca e quello della Campania Stefano Caldoro. Ad introdurre i lavori sarà, ovviamente, il presidente e amministratore delegato della Indesit Marco Milani.
Nel corso dell'incontro, la Indesit presenterà nel dettaglio gli 83 milioni di euro di investimenti previsti dal piano di riassetto siglato al Mise circa sei mesi fa e il nuovo modello di produzione e progettazione che la multinazionale del bianco fabrianese sta mettendo in atto nel paese. Gli interventi riguarderanno tutti i siti produttivi italiani del gruppo, ma i sindacati vogliono vederci chiaro, poiché ci sarebbero delle incognite e delle incertezze tali da generare non poca apprensione tra i rappresentanti dei metalmeccanici. «Saremo presenti all'incontro - sottolinea Fabrizio Bassotti, responsabile provinciale della Fiom - perché vogliamo capire. Al momento, da ciò che è trapelato, sembra che si voglia rilanciare lo stabilimento di Albacina e questo è molto importante. Però, rimangono le criticità relative allo stabilimento di Melano, visto che se ne andrà la produzione dei piani cottura e non si sa ancora con certezza se ne arriveranno delle altre. Anche riguardo alla piattaforma fisica di ricerca e sviluppo non si sa più nulla. E poi, non dimentichiamo che c'è una vendita in atto (o, forse, una prospettiva di partnership), per cui è inevitabile che ci sia un po' di ansia tra le maestranze».
Oggi i riflettori si accenderanno anche sulla Jp Industries. Prima della tavola rotonda fissata nello stabilimento della Indesit Company di Albacina, i sindacati dei metalmeccanici dovrebbero incontrare il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Un confronto che gli esponenti di Fim, Fiom e Uilm reputano importante, poiché è necessario muoversi in fretta per dare una soluzione a una vicenda che da almeno nove mesi sta generando ansia e preoccupazione nei 700 lavoratori (350 degli impianti fabrianesi di Santa Maria e del Maragone, 350 del sito produttivo umbro di Gaifana) riassunti dalla Jp in seguito all'acquisizione dell'asset del bianco della Antonio Merloni spa, avvenuta il 27 dicembre 2011, ma annullata dalla seconda sezione civile del Tribunale di Ancona lo scorso settembre. Annullamento ribadito, per altro, anche dalla Corte d'Appello poco meno di due mesi fa. (Il Corriere Adriatico)
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