sabato 17 maggio 2014

ALLUVIONE A SENIGALLIA, DUE ESPOSTI ALLA PROCURA

Ritardi nell'allarme alla popolazione, carenze nella prevenzione, negli interventi e nei soccorsi dopo la calamità. Sono le ipotesi d'accusa per cui, forse la prossima settimana, verranno depositati in procura ad Ancona due esposti da parte dei familiari di Aldo Cicetti, 87 anni, una delle vittime, e di alcuni residenti, dopo la disastrosa esondazione che ha colpito Senigallia il 3 maggio. Il procuratore Elisabetta Melotti aveva già aperto d'ufficio un fascicolo d'indagine, per ora senza ipotesi di reato e indagati.


Nei prossimi giorni un esposto lo depositerà l'avv. Marta Mereu, legale della famiglia di Cicetti, deceduto nella sua casa di via del Lavoro dopo un tentativo di soccorso sfumato verso le 12 da parte di un ragazzo, con una tavola da surf, che invece era riuscito a salvare la moglie del'anziano.



"Nonostante la zona di Borgo Bicchia fosse a rischio - ha detto l'avvocato - nessuno ha avvisato la popolazione. Noi rileviamo problemi sia nella fase di analisi e prevenzione dell'evento sia nella mancanza di interventi e soccorsi dopo l'esondazione. Aldo Cicetti, gravemente ipovedente, e la moglie, sono stati tre ore a mollo, abbandonati a se stessi, nonostante avessero chiesto aiuto. I soccorsi sono arrivati solo alle 17".



Un'altra denuncia la presenterà con ogni probabilità l'avv. Domenico Liso (al momento non c'è formale mandato) per conto di alcuni residenti delle zone di Borgo Bicchia e dell'ex Piano Regolatore: le perplessità nell'esposto si incentreranno sul presunto ritardo nell'allarme che avrebbe impedito ai residenti di salvare dalla furia delle acque, se non le abitazioni, almeno le auto e i beni più importanti. 
(Il Corriere Adriatico)




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