martedì 14 gennaio 2014

DEGRADO AL CIMITERO. SE NON SI FA QUALCOSA IL PERICOLO SARA' PER I VIVI

Fabriano 14 Gennaio - Serradica- 
Dopo che si sono spente le luci sui presepi di Serradica  tra l’altro con grande partecipazione di pubblico, non si sono spente mai le luci sulla situazione in cui versa il Cimitero.  Questo è il panorama triste che si presenta ormai da lungo tempo nel Cimitero, il quale, è posto in salita e, l’acqua piovana proveniente dal Rogedano potrebbe far franare i fornetti posti proprio a monte, le crepe e i dissesti che sono visibilissimi purtroppo non lasciano presagire nulla di buono. E’ altrettanto impensabile, di continuare a fare finta di nulla, l’intera struttura cimiteriale, presenta incurie nel tetto, con i relativi muri che sono completamente pregni di acqua, la fila dei fornetti a destra e sinistra della chiesetta, hanno delle lesioni alle colonne. Anche qui non ci sono le grondaie e i fornetti situati al primo, secondo e terzo livello hanno le mura intrise di acqua (non oso pensare come possano essere ridotte le salme all’interno dei fornetti). Il lato verso Serradica é stato sistemato alla meglio con un trave di ferro, nell’ultima campata è stato stuccato tutto il cornicione. Il lavoro da fare urgente è a monte, dietro il cimitero per evitare le infiltrazioni d’acqua, dal tetto stanno volando via i coppi della copertura. Sicuramente quando piove, non essendoci le grondaie, l’acqua cadendo vicino al muro crea erosione, e, abbassando o togliendo la terra sotto le fondamenta fa collassare i fornetti verso la strada del Rogedano e, sta alzando la base del camminatoio. La nostra civiltà è dimostrata anche dalla cura e dal rispetto dei morti, quindi, si invitano in maniera celere i tecnici comunali per una verifica, prima che inizino le gelide temperature invernali, in modo che si possano decidere gli interventi urgenti da fare. Di certo non è questo il modo di conservare un cimitero e le relative salme, così facendo senza un intervento deciso di manutenzione il pericolo diventa per i vivi che vanno quotidianamente a farvi visita. E’ inconcepibile che il posto più sacro, dove riposano i nostri cari, sia ridotto così, con i muri scrostati, scale danneggiate, fornetti che si stanno gradualmente sgretolando con il rischio di crollare in terra. Il Cimitero ( quale insieme di sepolcri ) è “ il luogo dove si dorme “ e testimonia la fede nella resurrezione: per i cristiani, invero, i defunti non sono “morti”, ma sono semplicemente “coloro che dormono“ e la “morte” si traduce in un “sonno”, come tale transitorio e destinato a terminare con la resurrezione. E’ importantissimo sia sul piano laico come su quello religioso, sul piano individuale come su quello collettivo, avere per una Comunità il proprio Cimitero. Il Cimitero di Serradica e Cacciano posto alle pendici del Monte Rogedano, versa in una deprecabile condizione di degrado strutturale: durante le piogge l’acqua, si infiltra, nelle murature, che cingono l’area del camposanto; nella zona collinare a monte, l’acqua infiltrandosi, ha fatto alzare la pavimentazione con conseguente grave danneggiamento del camminatoio, dei loculi che sono collocati nelle prime file e che, quindi, sono a contatto con la pavimentazione che riveste la superficie cimiteriale. Tutti gli abitanti sia di Serradica sia di Cacciano sperano che le salme dei propri cari non cadano a valle, me esigono in maniera celere, che le autorità competenti, si rechino sul posto per avviare dei lavori di risanamento che sembrano ormai inevitabili, anche tenendo conto che questa non è nemmeno la prima segnalazione per questo problema.
Il Borghigiano -Andrea Poeta-

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