Fabriano 14 Gennaio - Serradica-
Dopo che si sono spente le luci sui presepi di Serradica tra l’altro con
grande partecipazione di pubblico, non si sono spente mai le luci sulla
situazione in cui versa il Cimitero. Questo
è il panorama triste che si presenta ormai da lungo tempo nel Cimitero, il
quale, è posto in salita e, l’acqua piovana proveniente dal Rogedano potrebbe
far franare i fornetti posti proprio a monte, le crepe e i dissesti che sono
visibilissimi purtroppo non lasciano presagire nulla di buono. E’ altrettanto
impensabile, di continuare a fare finta di nulla, l’intera struttura
cimiteriale, presenta incurie nel tetto, con i relativi muri che sono
completamente pregni di acqua, la fila dei fornetti a destra e sinistra della
chiesetta, hanno delle lesioni alle colonne. Anche qui non ci sono le grondaie
e i fornetti situati al primo, secondo e terzo livello hanno le mura intrise di
acqua (non oso pensare come possano essere ridotte le salme all’interno dei
fornetti). Il lato verso Serradica é stato sistemato alla meglio con un trave
di ferro, nell’ultima campata è stato stuccato tutto il cornicione. Il lavoro
da fare urgente è a monte, dietro il cimitero per evitare le infiltrazioni
d’acqua, dal tetto stanno volando via i coppi della copertura. Sicuramente
quando piove, non essendoci le grondaie, l’acqua cadendo vicino al muro crea
erosione, e, abbassando o togliendo la terra sotto le fondamenta fa collassare
i fornetti verso la strada del Rogedano e, sta alzando la base del camminatoio.
La nostra civiltà è dimostrata anche dalla cura e dal rispetto dei morti,
quindi, si invitano in maniera celere i tecnici comunali per una verifica,
prima che inizino le gelide temperature invernali, in modo che si possano
decidere gli interventi urgenti da fare. Di certo non è questo il modo di
conservare un cimitero e le relative salme, così facendo senza un intervento
deciso di manutenzione il pericolo diventa per i vivi che vanno quotidianamente
a farvi visita. E’ inconcepibile che il posto più sacro, dove riposano i nostri
cari, sia ridotto così, con i muri scrostati, scale danneggiate, fornetti che
si stanno gradualmente sgretolando con il rischio di crollare in terra. Il
Cimitero ( quale insieme di sepolcri ) è “ il luogo dove si dorme “ e
testimonia la fede nella resurrezione: per i cristiani, invero, i defunti non
sono “morti”, ma sono semplicemente “coloro che dormono“ e la “morte” si
traduce in un “sonno”, come tale transitorio e destinato a terminare con la
resurrezione. E’ importantissimo sia sul piano laico come su quello religioso,
sul piano individuale come su quello collettivo, avere per una Comunità il
proprio Cimitero. Il Cimitero di Serradica e Cacciano posto alle pendici del
Monte Rogedano, versa in una deprecabile condizione di degrado strutturale:
durante le piogge l’acqua, si infiltra, nelle murature, che cingono l’area del
camposanto; nella zona collinare a monte, l’acqua infiltrandosi, ha fatto
alzare la pavimentazione con conseguente grave danneggiamento del camminatoio,
dei loculi che sono collocati nelle prime file e che, quindi, sono a contatto
con la pavimentazione che riveste la superficie cimiteriale. Tutti gli abitanti
sia di Serradica sia di Cacciano sperano che le salme dei propri cari non cadano
a valle, me esigono in maniera celere, che le autorità competenti, si rechino
sul posto per avviare dei lavori di risanamento che sembrano ormai inevitabili,
anche tenendo conto che questa non è nemmeno la prima segnalazione per questo
problema.
Il Borghigiano -Andrea Poeta-
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