“Ringrazio
l’On. Lara Ricciatti per essere presente oggi a Fabriano in un momento in cui
possiamo definirci orfani di parlamentari.”
In questo modo il Sindaco Giancarlo Sagramola apre l’incontro di giovedì 5
dicembre sul tema “La legge 15/10/2013 n. 119 contro il cosiddetto Femminicidio
e le mancate politiche contro la violenza sulle donne” organizzato dal circolo
Sel di Fabriano presso la propria sede. “Noi di Sel abbiamo deciso di non
partecipare al voto della legge 119 perché al suo interno non viene data la
dovuta importanza al Femminicidio.” Queste sono le parole della giovane
parlamentare che mette subito in chiaro le prerogative del suo partito ovvero isolare
i primi cinque articoli di questa legge che riguardano la violenza sulla donne
dai restanti che invece trattano altri
argomenti: si ritiene sbagliato inserire in una legge sul Femminicidio
l’inasprimento di pene che non riguardano in modo diretto questo reato. Dopo dieci
giorni dal 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, è fondamentale
non solo riflettere su questo drammatico problema, ma soprattutto pensare
concretamente ad una soluzione efficace che permetta di cambiare certi
“costumi” mentali: è il momento di proporre ed attuare delle politiche in grado
di vincere importanti “battaglie culturali”. Su questo principio si sviluppa la
proposta SEL sull’educazione sentimentale, dice l’On. Ricciatti: “c’è un
complesso problema relazionale tra uomo e donna che va risolto con
un’educazione sentimentale da impartire ai bambini perché bisogna eliminare il
problema alla radice: è necessario che avvenga all’interno della nostra società
un cambiamento sostanziale dal punto di vista strutturale non emergenziale.”
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Non
sono soluzioni utopiche spiega l’On. Ricciatti perché se si mette in moto un
meccanismo efficiente è possibile curare questo male che uccide la società. Si
devono investire dei fondi sull’informazione: l’agente di polizia deve sapere
come comportarsi quando ha davanti a sé una donna che denuncia uno stalker, un
marito violento o un ex fidanzato che non si rassegna. Una donna deve sapere
dove rifugiarsi; i servizi sociali devono essere formati perché hanno il
compito di aiutare una donna che oltre a violenze fisiche ha traumi
psicologici, gli uomini maltrattanti inoltre evono essere curati e non
“perdonati”. Si deve fare in modo che tutti i soggetti che vengono in contatto
con questa situazione sappiano cosa fare e come procedere: deve crearsi una
rete di comunicazione che è possibile solamente se c’è informazione e
formazione sociale. Si necessita di un rapporto dunque tra politica e cultura
sul quale, come è stato ribadito all’incontro, crede l’associazione Artemisia
che ha proposto nel consiglio comunale dello scorso lunedì 25 novembre
l’apertura di un centro antiviolenza a Fabriano, proposta che è stata approvata
ed è in attesa di attuazione.
Francesca
Agostinelli
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