martedì 10 dicembre 2013

E PER IL LICEO CLASSICO DI FABRIANO SONO 60!


Ancora non sono terminati i lunghi festeggiamenti del Liceo Classico “Francesco Stelluti” per i suoi 60 anni di autonomia. Tutto è cominciato venerdì 6 dicembre con una cerimonia all’Oratorio della Carità ed è proseguito sabato 7 dicembre al PalaGuerrieri dove gli ex studenti si sono affrontati in tornei di pallavolo, pallacanestro ed altri giochi di squadra. Competizioni “storiche” hanno impegnato studenti di diverse “generazioni” in un unico obiettivo: vincere la medaglia coniata per l’occasione. Obbligatoria la maglia del liceo che raffigura la lince, simbolo della scuola in vendita per spettatori e giocatori. All’ingresso si potevano fare offerte libere per l’Associazione “Liceo Classico Stelluti” impegnata ad offrire agli studenti eccellenti e meno facoltosi borse di studio. E per soddisfare tutti, il team organizzativo della scuola ha pensato ad un bellissimo pranzo che c’è stato sempre sabato 7 dicembre all’Hotel Gentile da Fabriano. I ricordi ritornano meglio alla mente quando si sta insieme e sicuramente l’atmosfera della tavola non aiuta solo a ricordare anni che per tutti passano troppo velocemente, ma serve anche per trascorrere momenti di allegria e tranquillità: i due sapori che ci permettono di gustare al meglio le pietanze della tavola, ma soprattutto i sapori della vita. Tutto proseguirà venerdì 20 dicembre alle ore 22 alla sala della “Rosa nera” con la grande festa: genitori e figli si ritroveranno per una sera sulla stessa pista da ballo, tra tanti “liceali” e bella musica; saliranno sul palco glorie recenti e meno recenti della scena pop-rock-blues fabrianese. Un bel programma per festeggiare una scuola importante, che ha una grande storia. All’inizio della cerimonia di venerdì 6 dicembre, il preside del Liceo Classico, Francesco Maria Orsolini ha ripercorso tutta la storia della scuola grazie a delle notizie ricavate da una fonte di pochi anni successiva all’istituzione della scuola, l’Annuario del 1956-’57, gentilmente prestato dal Prof. Terenzio Baldoni. Il Liceo Classico di Fabriano si prese la responsabilità nel 1953 di dimostrare di essere all’altezza per formare culturalmente una società in trasformazione, appena uscita dalla guerra e vicina al boom economico, una scuola inoltre che si prese anche la responsabilità di divenire uno dei pochi Licei della zona e di portare il nome di un personaggio come Francesco Stelluti uno dei fondatori dell’Accademia dei Lincei. Il Liceo Classico di Fabriano porta il nome di un fabrianese di fama nazionale e mondiale e anche per questo la scuola deve essere orgogliosa e deve impegnarsi per far si che tutto funzioni cercando di mantenersi sempre all’avanguardia con i tempi nella formazione di persone in grado di affrontare al meglio le problematiche della società in cui viviamo. “Sessant’anni di freschezza e leggerezza, ecco a che cosa allude la farfalla che simboleggia questa manifestazione e la scuola” dice il Sindaco Giancarlo Sagramola. Si sa che non si studia l’umanità, la classicità per avere un titolo specifico, ma per acquisire personalità e per affrontare i problemi della società con uno spirito culturale in grado di migliorare il paese. Quella del liceo è una formazione mentale che è scontato definire fondamentale per gli studi universitari che riguardano tutti i settori ed è adatta per ogni individuo della società perché frequentando questa scuola s’impara ad amare l’umanità senza limitarsi ad assimilare nozioni fini a se stesse.  Su queste concetto si è incentrata tutta la celebrazione dello scorso venerdì. Il Sindaco ha parlato anche di nuovi progetti che riguardano tutti i licei di Fabriano: si vuole costruire un “cittadella”, un campus di licei che siano ben collegati culturalmente alla città, un campus dove gli studi classici, e non solo, siano al passo con la modernità, o meglio, al servizio della società contemporanea che anche se ci sembra così distante dallo studio classico in realtà non lo è perchè si fonda e si nutre ancora di esso. Per intenderci c’è la famosa frase di Bernardo di Chartres che dice: “Siamo dei nani seduti sulle spalle dei giganti” possiamo, cioè, vedere più lontano non per l’acutezza della nostra vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo portati in alto dalla grandezza dei giganti, gli antichi. Naturalmente, come è stato detto venerdì all’Oratorio della Carità, il Liceo Classico di oggi non è quello di ieri, come è giusto che sia, perché la società è cambiata e le esigenze sono diverse, oltre al greco si potenziano le lingue contemporanee, le materie scientifiche cercando di dare una formazione sempre più completa. E’ giusto ricordare in un momento in cui il Liceo Classico affronta una crisi a livello nazionale dovuta ad un periodo in cui la crisi economica influisce sulle scelte scolastiche, che la formazione classica è quella che ancora ci permette di avere una mentalità “aperta” al futuro e in grado di gestire al meglio gli effetti della società di oggi, in continuo cambiamento: si studia il passato per comprendere il presente. In una frase di Confucio si afferma infatti “come usiamo lo specchio per riflettere le forme delle cose, così studiamo l’antichità per comprendere il presente.” E ancora si può aggiungere, per sottolineare l’importanza della classicità, una frase di Umberto Eco che ha scritto in un articolo pochi mesi fa: “E accade che gli studi classici (compreso sapere che cosa aveva detto Omero, ma soprattutto la capacità di lavorare filologicamente su un testo omerico - e avere fatto bene filosofia e un poco di logica) sono quelli che ancora possono preparare a concepire i mestieri di domani.” Sia il Preside sia il Sindaco e anche il professor Felice Mercogliano hanno ribadito l’importanza di questa scuola. Mercogliano presente alla celebrazione, Professore di Diritto Romano alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, ha affrontato il tema Attualità della formazione classico-umanistica per gli studi e le professioni del diritto, tenendo una lezione magistrale basata appunto sull’importanza della classicità nel diritto. Proprio quel diritto che regola la nostra vita si costruisce sul mondo dei valori romani e quindi non si può conoscere la giurisprudenza senza comprendere e capire i costumi classici. E’ classica inoltre la nostra concezione di storia, la storiografia e più correttamente, la nostra visione del mondo ed “è classica la cultura dell’ Europa odierna” sottolinea Mercogliano. Testimonianze poi di personaggi fabrianesi come Luciana Corvi, Giancarlo Castagnari e Giancarlo Teatini hanno commosso i presenti:  tre storie diverse tutte accomunate dal Liceo “Stelluti”. Racconti di ricordi, passioni, episodi, si sono poi concretizzati alla fine della celebrazione in un video di foto e immagini che hanno richiamato alla memoria ancora altri ricordi di un tempo che è passato da più o meno anni, ma è allo stesso tempo presente in tante forme nella vita di tutti gli ex liceali.

Francesca Agostinelli 

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