Ancora non sono terminati i lunghi festeggiamenti del
Liceo Classico “Francesco Stelluti” per i suoi 60 anni di autonomia. Tutto è
cominciato venerdì 6 dicembre con una cerimonia all’Oratorio della Carità ed è
proseguito sabato 7 dicembre al PalaGuerrieri dove gli ex studenti si sono
affrontati in tornei di pallavolo, pallacanestro ed altri giochi di squadra. Competizioni
“storiche” hanno impegnato studenti di diverse “generazioni” in un unico
obiettivo: vincere la medaglia coniata per l’occasione. Obbligatoria la maglia
del liceo che raffigura la lince, simbolo della scuola in vendita per
spettatori e giocatori. All’ingresso si potevano fare offerte libere per l’Associazione
“Liceo Classico Stelluti” impegnata ad offrire agli studenti eccellenti e meno
facoltosi borse di studio. E per soddisfare tutti, il team organizzativo della
scuola ha pensato ad un bellissimo pranzo che c’è stato sempre sabato 7
dicembre all’Hotel Gentile da Fabriano. I ricordi ritornano meglio alla mente
quando si sta insieme e sicuramente l’atmosfera della tavola non aiuta solo a
ricordare anni che per tutti passano troppo velocemente, ma serve anche per
trascorrere momenti di allegria e tranquillità: i due sapori che ci permettono
di gustare al meglio le pietanze della tavola, ma soprattutto i sapori della
vita. Tutto proseguirà venerdì 20 dicembre alle ore 22 alla sala della “Rosa
nera” con la grande festa: genitori e figli si ritroveranno per una sera sulla
stessa pista da ballo, tra tanti “liceali” e bella musica; saliranno sul palco
glorie recenti e meno recenti della scena pop-rock-blues fabrianese. Un bel
programma per festeggiare una scuola importante, che ha una grande storia. All’inizio
della cerimonia di venerdì 6 dicembre, il preside del Liceo Classico, Francesco
Maria Orsolini ha ripercorso tutta la storia della scuola grazie a delle
notizie ricavate da una fonte di pochi anni successiva all’istituzione della
scuola, l’Annuario del 1956-’57, gentilmente prestato dal Prof. Terenzio
Baldoni. Il Liceo Classico di Fabriano si prese la responsabilità nel 1953 di
dimostrare di essere all’altezza per formare culturalmente una società in
trasformazione, appena uscita dalla guerra e vicina al boom economico, una scuola
inoltre che si prese anche la responsabilità di divenire uno dei pochi Licei
della zona e di portare il nome di un personaggio come Francesco Stelluti uno
dei fondatori dell’Accademia dei Lincei. Il Liceo Classico di Fabriano porta il
nome di un fabrianese di fama nazionale e mondiale e anche per questo la scuola
deve essere orgogliosa e deve impegnarsi per far si che tutto funzioni cercando
di mantenersi sempre all’avanguardia con i tempi nella formazione di persone in
grado di affrontare al meglio le problematiche della società in cui viviamo. “Sessant’anni
di freschezza e leggerezza, ecco a che cosa allude la farfalla che simboleggia
questa manifestazione e la scuola” dice il Sindaco Giancarlo Sagramola. Si sa
che non si studia l’umanità, la classicità per avere un titolo specifico, ma
per acquisire personalità e per affrontare i problemi della società con uno
spirito culturale in grado di migliorare il paese. Quella del liceo è una
formazione mentale che è scontato definire fondamentale per gli studi
universitari che riguardano tutti i settori ed è adatta per ogni individuo
della società perché frequentando questa scuola s’impara ad amare l’umanità
senza limitarsi ad assimilare nozioni fini a se stesse. Su queste concetto si è incentrata tutta la
celebrazione dello scorso venerdì. Il Sindaco ha parlato anche di nuovi
progetti che riguardano tutti i licei di Fabriano: si vuole costruire un
“cittadella”, un campus di licei che siano ben collegati culturalmente alla
città, un campus dove gli studi classici, e non solo, siano al passo con la
modernità, o meglio, al servizio della società contemporanea che anche se ci
sembra così distante dallo studio classico in realtà non lo è perchè si fonda e
si nutre ancora di esso. Per intenderci c’è la famosa frase di Bernardo di
Chartres che dice: “Siamo dei nani seduti sulle spalle dei giganti” possiamo,
cioè, vedere più lontano non per l’acutezza della nostra vista o l’altezza del
nostro corpo, ma perché siamo portati in alto dalla grandezza dei giganti, gli
antichi. Naturalmente, come è stato detto venerdì all’Oratorio della Carità, il
Liceo Classico di oggi non è quello di ieri, come è giusto che sia, perché la
società è cambiata e le esigenze sono diverse, oltre al greco si potenziano le
lingue contemporanee, le materie scientifiche cercando di dare una formazione
sempre più completa. E’ giusto ricordare in un momento in cui il Liceo Classico
affronta una crisi a livello nazionale dovuta ad un periodo in cui la crisi
economica influisce sulle scelte scolastiche, che la formazione classica è
quella che ancora ci permette di avere una mentalità “aperta” al futuro e in
grado di gestire al meglio gli effetti della società di oggi, in continuo
cambiamento: si studia il passato per comprendere il presente. In una frase di
Confucio si afferma infatti “come
usiamo lo specchio per riflettere le forme delle cose, così studiamo l’antichità
per comprendere il presente.” E ancora si può aggiungere, per sottolineare
l’importanza della classicità, una frase di Umberto Eco che ha scritto
in un articolo pochi mesi fa: “E accade che gli studi classici (compreso sapere
che cosa aveva detto Omero, ma soprattutto la capacità di lavorare filologicamente
su un testo omerico - e avere fatto bene filosofia e un poco di logica) sono
quelli che ancora possono preparare a concepire i mestieri di domani.” Sia il
Preside sia il Sindaco e anche il professor Felice Mercogliano hanno ribadito
l’importanza di questa scuola. Mercogliano presente alla celebrazione, Professore di Diritto Romano alla Scuola di
Giurisprudenza dell’Università di Camerino, ha affrontato il tema Attualità della
formazione classico-umanistica per gli studi e le professioni del diritto, tenendo una lezione magistrale basata appunto
sull’importanza della classicità nel diritto. Proprio quel diritto che regola
la nostra vita si costruisce sul mondo dei valori romani e quindi non si può
conoscere la giurisprudenza senza comprendere e capire i costumi classici. E’
classica inoltre la nostra concezione di storia, la storiografia e più
correttamente, la nostra visione del mondo ed “è classica la cultura dell’
Europa odierna” sottolinea Mercogliano. Testimonianze poi di personaggi fabrianesi
come Luciana Corvi, Giancarlo Castagnari e Giancarlo Teatini hanno commosso i
presenti: tre storie diverse tutte
accomunate dal Liceo “Stelluti”. Racconti di ricordi, passioni, episodi, si
sono poi concretizzati alla fine della celebrazione in un video di foto e
immagini che hanno richiamato alla memoria ancora altri ricordi di un tempo che
è passato da più o meno anni, ma è allo stesso tempo presente in tante forme
nella vita di tutti gli ex liceali.
Francesca Agostinelli
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